Senza titolo, 1962
GPC-0009
Carta da lucido lacerata applicata su carta bianca
34 x 23.3 cm
Firmato e datato al verso, al centro: “Giulio Paolini / 1962”
Collezione dell'artista
In origine i margini del foglio bianco di supporto erano stati concepiti dall’artista come implicita cornice all’intervento centrale; negli anni Duemila Paolini li considera parte integrante dell’opera e prevede pertanto un passe-partout con finestra corrispondente al formato del foglio di supporto.
Un riquadro di carta da lucido, lacerato in basso, copre per metà la superficie rettangolare bianca sulla quale è parzialmente sospeso (il margine superiore è ripiegato e trattenuto al verso del rettangolo bianco). Come l’elemento semitrasparente, così anche quello bianco è trattenuto solo in alto sulla superficie di supporto.
“Era un modo per prendere in considerazione una superficie cartacea e coinvolgerla mediante un elemento che interferisse con l’assolutezza del foglio bianco. La carta da lucido destinata al ricalco, infatti, non assolve più alla sua funzione: anziché rivelare, vela una parte del foglio sottostante. Lo strappo, al contrario, suggerisce l’effrazione di una protezione e il venire a nudo del foglio medesimo. Tra il gesto del nascondere e quello del rivelare, l’opera sottende due eventualità: da un lato, una superficie rettangolare bianca integralmente coperta dalla carta da lucido e quindi invisibile; dall’altro una superficie rettangolare bianca totalmente scoperta e dunque verificabile”1.
L’opera segna la prima applicazione della carta da lucido, utilizzata “proprio per la sua caratteristica intrinseca di rivelare celando: è una copertura che però lascia intravedere ciò che sta sotto”2.
1 L’artista in conversazione con Ilaria Bernardi, 22 ottobre 2012.
2 Ibidem.
• | G. Celant, Senza titolo 1974, Bulzoni Editore, Roma 1976, ripr. in copertina (particolare). |
• | Giulio Paolini, Quaderno n. 30, Università di Parma, Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Parma 1976, ripr. n. 7. |
• | Giulio Paolini 1960-1972, catalogo della mostra, Fondazione Prada, Milano 2003, ripr. p. 51. |
• | I. Bernardi, Giulio Paolini. Opere su carta: un laboratorio gestuale per la percezione dell’immagine, Prinp Editore, Torino 2017, pp. 32, 34, 215-261, ripr. col. p. 33. |