14.9.84 (a J. C.), 1984

L’edizione è costituita da due fogli di uguale misura stampati in litografia, sovrapposti l’uno all’altro. Il foglio di carta bianca riproduce la fotografia di una mano aperta, associata ad alcuni frammenti lacerati di una riproduzione del cielo, come cercasse di trattenerli. Il foglio di carta da lucido ricalca in grandezza al vero il profilo delle mani dell’autore, inscritte in un riquadro lineare: la sinistra si contrappone alla mano fotografica, in un gesto analogo, mentre la destra è intenta a disegnare. Nell’area centrale del foglio di carta da lucido, in corrispondenza dei frammenti di cielo nella litografia sottostante, le cifre 1, 4, 9, 8, 4, in calligrafia dell’autore, richiamano la data riferita nel titolo, il 14 settembre 1984, giorno di inaugurazione di un’esposizione collettiva organizzata dallo Städtisches Museum di Mönchengladbach in omaggio al suo fondatore e direttore Johannes Cladders (evocato attraverso le iniziali “J. C.”), in occasione del suo sessantesimo anniversario.
La mano che disegna e la mano che cerca di fermare la disgregazione di elementi fra loro scomposti rappresentano, in estrema sintesi, la sfida che l’autore rinnova ogni volta da capo di fronte al foglio bianco o alla tela preparata. La ricerca del punto di equilibrio, in cui tutte le parti si dispongono in un’immagine compiuta – il cielo allude a una dimensione ideale – è l’itinerario al quale l’autore non sa rinunciare, pur consapevole dell’approdo improbabile.
Lo stesso tema iconografico trova riscontro in una variante originale su carta – senza i numeri e il riferimento a Cladders – realizzata nel 1985 (GPC-0671).