L’ora X, 2017
GPE-0135
Riproduzione fotostatica
30 x 32 cm
Titolato e firmato al recto, in basso: “L’ora X” (al centro), “Giulio Paolini” (a destra)
Numerazione autografa al recto, in basso a sinistra
12 esemplari in numeri arabi da 1/12 a 12/12
Edizione prodotta in proprio dall’artista
L’edizione propone il disegno della mano destra dell’autore, intenta a segnare con la punta di una matita il centro del quadrante dell’orologio al polso dell’altra mano1. Il quadrante circolare inscrive quattro lettere in rosso, che in senso orario compongono la parola “L’ora”. Una seconda matita, rossa, è orientata in modo speculare alla prima, in modo che le due punte a contatto, evidenziate in rosso, generano una “X”. Un cerchio rosso amplifica il tondo dell’orologio, ponendo in risalto il fulcro ottico e semantico dell’immagine.
Il titolo allude all’istante imprevedibile – “l’ora X”2, costantemente annunciata e al tempo stesso posticipata da Paolini nei suoi lavori – in cui i segni della matita sul foglio si compongono in un disegno. Ovvero: il momento enigmatico in cui un’immagine si compie e si rivela allo sguardo. Un’immagine incognita, che sta per tutte le immagini possibili: da qui la tiratura dell’edizione in dodici esemplari, pari alle ore del giorno e del quadrante di un orologio, intese simbolicamente come massima dilatazione temporale, cifra assoluta, summa onnicomprensiva.
L’edizione trae origine dal collage documentato nel Catalogo ragionato online delle opere su carta al numero GPC-2128.
1 Il disegno nasce nel 1990 per l’edizione Come non detto (GPE-0075), mentre il motivo della mano che disegna risale alla prima edizione grafica di Paolini (GPE-0001).
2 La locuzione “L’ora X” appare la prima volta nel progetto dell’esposizione personale alla Fondazione Querini Stampalia, Venezia, nel 2004 (Giulio Paolini. L’ora X, 28 marzo - 30 maggio), ripreso in altri termini al Museo Archeologico Nazionale, Napoli, nel 2009 (L’Ora X. Né prima né dopo, 29 novembre 2009 - 18 gennaio 2010), cfr. i rispettivi cataloghi con uno scritto dell’autore relativo alla mostra.