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Senza titolo (dalla serie dei “Disegni”), 1964

GPC-0023

Foglio da disegno con iscrizione a inchiostro nero, foglio contabile accartocciato

58 x 45.5 cm

Firmato e datato sul foglio da disegno, al recto, in alto a sinistra: “Giulio Paolini 1964”

Collezione privata

Allestimento in espositore di plexiglas, da collocare su base bianca opaca (80 x 80 x 50 cm) oppure, in situazione domestica, su tavolo o altro piano orizzontale di appoggio.
Dimensioni dell’espositore: altezza 20 cm, larghezza e lunghezza variabili secondo le dimensioni del foglio da disegno, tali però da lasciare almeno 5 centimetri di respiro sui quattro lati.
Il foglio firmato va disposto sul fondo dell’espositore, leggermente sfalsato e in posizione aperta (il lato firmato è da considerarsi come recto). La piegatura del foglio deve rimanere percettibile – eventualmente alzando di poco la parte superiore del foglio – per evitare l’effetto di appiattimento.
L’allestimento con due cubi di plexiglas proposto in alcune occasioni espositive costituisce una soluzione praticabile solo in ambienti di grande formato e in sede museale.

Un foglio da disegno, firmato e datato in alto a sinistra e piegato in quattro, contiene un foglio forato vergine di un quaderno contabile, accartocciato.
In altre varianti affini, l’elemento accartocciato è costituito da un foglio di diversa origine oppure da una superficie di differente natura, come un fazzoletto (cfr. GPC-0018, GPC-0021, GPC-0030).
L’opera appartiene alla serie dei cosiddetti
“Disegni” realizzati nel 1964, in un numero sconosciuto di esemplari (finora ne sono noti una trentina). Da un esempio all’altro, il foglio da disegno rivela al suo interno un elemento cartaceo, un oggetto oppure un’immagine, che in molti casi rinvia – per implicita corrispondenza – al foglio medesimo o al concetto di disegno.
“Il titolo ‘
Disegni’, tra virgolette, è volto a disorientare l’osservatore di queste opere che sono e, al contempo, non sono dei disegni: lo sono, in quanto ne hanno la medesima natura (il supporto); non lo sono perché non accolgono alcun segno grafico”1. Il concetto di “disegno” viene infatti indagato anzitutto – talora in modo ironico – attraverso la natura del suo supporto convenzionale, il foglio di carta, mettendo in gioco la sua superficie, la sua estensione e la sua visibilità.
“Nei ‘
Disegni’ l’idea è di escludere qualsiasi tipo di intervento o di manipolazione diretta. Il foglio sigla perciò soltanto i termini di una pura coincidenza (la firma e l’anno) e trattiene, ma non elabora, quel dato materiale (un altro foglio, la matita, una riproduzione, uno strumento di lavoro) che risulta così implicato in un progetto senza intenzione né finalità”2.
In origine, l’artista aveva concepito la presentazione di queste opere in modalità ripiegata – enfatizzandone la provocazione e l’enigmaticità del fatto percettivo – come attesta un allestimento realizzato in studio
3. Di fatto, per ragioni espositive e funzionali, i “Disegni” vengono esposti con i fogli dischiusi, allestiti in un espositore o teca di plexiglas, per convalidarne l’estraneità rispetto al concetto ordinario di disegno destinato a una presentazione a parete.

1 G. Paolini in conversazione con I. Bernardi, 22 ottobre 2012.
2 G. Paolini, Idem, Giulio Einaudi editore, Torino 1975, p. 42, nuova edizione Electa, Milano 2023, p. 68.
3 Cfr. Giulio Paolini 1960-1972, catalogo della mostra, Fondazione Prada, Milano 2003, ripr. p. 103.

2014 Milano, Artevalori, Giulio Paolini. Raccolta di opere, 5 giugno - 18 luglio, citato come esposto p. 42, ripr. col. pp. 4-5; allestimento con due volumi di plexiglas.
2016 Bologna, Pinacoteca Nazionale e MAMbo Museo d'Arte Moderna di Bologna, ARTE FIERA 40. Lo sguardo delle Gallerie sulla grande arte italiana, 29 gennaio - 28 marzo; allestimento con due volumi di plexiglas.
Giulio Paolini 1960-1972, catalogo della mostra, Fondazione Prada, Milano 2003, ripr. p. 105.
Mazzoleni 1986-2016: 30 anni d’arte 30 artisti italiani / 30 Years of Art 30 Italian Artists, a cura di G.L. Marcone, Mazzoleni, Torino/Londra, Carlo Cambi Editore, Poggibonsi 2016, ripr. col. p. 124, didascalia p. 224.
I. Bernardi, Giulio Paolini. Opere su carta: un laboratorio gestuale per la percezione dell’immagine, Prinp Editore, Torino 2017, pp. 197, 216, ripr. col. p. 198.
Scheda a cura di Ilaria Bernardi e Maddalena Disch, 30/01/2025