Endimione dormiente, 1990
GPO-0660
Lastre di plexiglas, stampa fotografica lacerata, collage su plexiglas
Cinque lastre di plexiglas 70 x 50 cm ciascuna, misure complessive 70 x 70 cm
Collezione privata
L’opera va allestita al suolo su una pedana bianca (o di colore neutro rispetto al pavimento) ei ca. 30 cm di altezza.
L’Endimione dormiente (1819-22) di Antonio Canova, riprodotto nella fotografia in bianco e nero, lacerata lungo il lato inferiore, giace coricato in equilibrio precario sulle prime due delle cinque lastre di plexiglas addossate l’una all’altra (le prime tre sono orientate in verticale, quelle successive in orizzontale). Altri due frammenti strappati dalla stessa immagine sono trattenuti – l’uno al recto e l’altro al verso – fra le lastre posteriori, in basso, come due lembi caduti.
La fotografia, la sua lacerazione e i frammenti rimandano tutti al concetto stesso di riproduzione e raffigurazione, inteso come evocazione di qualcosa – un modello, un originale, un assoluto – di irriproducibile se non attraverso un’immagine.
Lo stesso tema è stato sviluppato in due varianti precedenti, realizzate rispettivamente nel 1980 (GPO-0431) e nel 1981 (GPO-0449).
Antonio Canova, Endimione dormiente, 1819-22, marmo, 93 x 185 cm, Devonshire Collection, Chatsworth House, Bakewell.
1990 | Bologna, Galleria Comunale d’Arte Moderna, Villa delle Rose, Giulio Paolini. Hotel de l’Univers, 27 maggio - 29 luglio, citato come esposto p. 17 n. 16 (con datazione errata “1980”), ripr. pp. 61, 65 e in copertina (vedute dell’opera in mostra). |
• | M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 2, cat. n. 660, p. 676, ripr. (veduta espositiva Bologna 1990). |