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GPO-0055

Due tavole di compensato montate una sopra l’altra

90 x 80 cm

Firmato e datato al verso, sul riquadro di carta bianca: “Giulio Paolini” (in alto a sinistra), “1964” (in basso a sinistra)

Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino. Deposito a lungo termine da Collezione privata

Dal 4 dicembre 2015 al marzo 2020 in deposito presso MASI Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano

Due identiche tavole di compensato sovrapposte l’una all’altra creano un dilemma di identità1: un’ambiguità di ruolo fra quadro e parete, così come fra copia e originale.
L’opera fa parte degli otto lavori esposti nella prima mostra personale dell’artista alla Galleria La Salita a Roma nel 1964, costituiti da semplici tavole di compensato, che appoggiate a terra o sospese al muro “‘sostituiscono’ la presenza dei quadri alle pareti e analizzano i puri rapporti convenzionali di un’esposizione”
2 come scrive l’artista nel 1973. Amplificando il gesto che si limita a suggerire la visione eventuale di un quadro, fin dall’inizio prescelto da Paolini a paradigma della propria ricerca, questi lavori aprono il campo all’interrogazione che l’opera pone nel momento della sua esposizione e quindi della sua percezione.
La presenza della riproduzione fotografica di un cielo azzurro sul retro della tavola posteriore riprende una caratteristica del ciclo di opere realizzate nel 1963, che verteva sul coinvolgimento del recto e del verso, a prescindere però da una correlazione logica fra i due lati del quadro.
Nel 1965 Paolini ha riformulato il medesimo tema con due tele preparate (GPO-0074).

1 I due elementi montati uno sull’altro sono tenuti leggermente staccati mediante spessori adesivi, in modo che da un punto di vista laterale siano esplicitamente riconoscibili nel loro raddoppiamento.
2 G. Paolini, Note di lavoro, in “NAC”, n. 3, Milano, marzo 1973, p. 10. Cfr. anche la lettera di Paolini a Plinio De Martiis del 4 luglio 1964, in cui, dopo considerazioni critiche rispetto al trionfo della Pop Art alla Biennale di Venezia del 1964, gli anticipa il progetto della propria mostra in questi termini: "La mia ‘mostra’, chiusa la Biennale, sarà una rappresentazione finalmente esplicita, definitiva, della situazione attuale, ed è già ora rivolta ad orientare la mia attività semplicemente ad ‘essere’, senza più mediazioni, accorgimenti o ogni altra sorta di accessori estetici" (manoscritto conservato presso Archivio di Stato di Latina, Fondo La Tartaruga, Busta 26).

1964 Roma, Galleria La Salita, Giulio Paolini, dal 31 ottobre.
1990-91 Roma, Palazzo delle Esposizioni, Roma Anni ’60. Al di là della pittura,
20 dicembre 1990 - 15 febbraio 1991, ripr. col. p. 159 (recto e verso).
1998 Roma, Spazio per l’arte contemporanea Tor Bella Monaca, 20 mostre a La Salita dal 1960 al 1978. Omaggio a Gian Tomaso Liverani, 2 dicembre 1998 - 10 gennaio 1999, senza catalogo, citato come esposto nel ciclostilato della mostra.
2019 Roma, Palazzo delle Esposizioni, Mostre in mostra. Roma contemporanea dagli anni Cinquanta ai Duemila/1, 30 maggio - 28 luglio, senza catalogo.
2024-25 Parigi, Bourse de Commerce – Pinault Collection, Arte Povera, 9 ottobre 2024 - 20 gennaio 2025, non ripr.
G. Paolini, Note di lavoro, in “NAC”, n. 3, Milano, marzo 1973, p. 10 (ripubblicato in Id., Idem, Giulio Einaudi editore, Torino 1975, p. 42, nuova edizione Electa, Milano 2023, p. 68).
Gian Tomaso Liverani. Un disegno dell’arte: la galleria La Salita dal 1957 al 1998, a cura di D. Lancioni, Umberto Allemandi & C., Torino 1998, ripr. p. 34 (veduta espositiva Roma 1964).
D. Lancioni, Giulio Paolini, in Oggi per domani. Cinque artisti contemporanei nella Collezione BSI, catalogo della mostra, Museo Cantonale d’Arte, Lugano, Skira editore, Milano 2001, ripr. p. 49 (veduta espositiva Roma 1964).
Omaggio a Gian Tomaso Liverani, catalogo della mostra, Galleria Comunale d’Arte, Faenza, Umberto Allemandi & C., Torino 2002, ripr. p. 40 (veduta espositiva Roma 1964).
M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 1, cat. n. 55, p. 88 (con errore nel numero di opere menzionate in relazione alla prima esposizione personale a Roma nel 1964), ripr. col. (recto) e b/n (vista laterale).
B. Yasar, “Hypothesis for an Exhibition”, in “Hypothesis for an Exhibition”, catalogo della mostra, Dominique Lévy Gallery, New York 2014, ripr. p. 25.
Imagine. Nuove immagini nell’arte italiana 1960-1969, catalogo della mostra, Peggy Guggenheim Collection, Venezia, Marsilio Editori, Venezia 2016, ripr. p. 220 (veduta espositiva Roma 1964).
Giulio Paolini. A come Accademia, catalogo della mostra, Accademia Nazionale di San Luca, Roma, Gangemi Editore, Roma 2023, ripr. p. 107 (veduta espositiva Roma 1964).
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. La storia e le collezioni, a cura di C. Christov-Bakargiev e M. Beccaria, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli, Umberto Allemandi & C., Torino 2023, vol. II, ripr. col. p. 823.
Scheda a cura di Maddalena Disch , 06/03/2025