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GPO-1147

Matita e collage su stampa fotografica applicata su Dibond

180 x 93.5 cm

Titolato, firmato e datato al verso, in alto a sinistra: “ “Delfo (V) / Giulio Paolini / 2022”

Collezione privata

In primo piano, l’artista colto di spalle procede in visita alla Gliptoteca di Monaco di Baviera, nel ruolo di un anonimo spettatore. Il suo sguardo abbraccia la collezione di arte romana, mentre le mani incrociate dietro la schiena trattengono un tracciato prospettico, che richiama il pavimento del museo. Il disegno è intersecato da una caduta di frammenti fotografici a soggetto cosmico, in particolare dall’immagine della luna, situata in corrispondenza del punto di fuga del disegno prospettico.
In linea con le quattro versioni precedenti della serie di autoritratti intitolati Delfo – realizzati rispettivamente nel 1965, 1968, 1977 e 1997 – l’autore si identifica con il ruolo dello spettatore. Non rivela alcun responso oracolare, ma, al contrario, si pone in ascolto, in atteggiamento di contemplazione. Il suo sguardo inscrive una prospettiva temporale, che individua la classicità come contesto di riferimento. Il disegno e l’ambito cosmico rinviano invece a una prospettiva spaziale e metafisica, che identifica l’Assoluto come cifra distintiva dell’arte. Una dimensione sublime e incommensurabile, verso la quale l’autore orienta sempre da capo il proprio sguardo, pur consapevole dell’impossibilità di coglierla nella sua compiutezza, come suggeriscono la frammentazione e la lacerazione delle immagini cosmiche. Nello spazio della rappresentazione – evocato dal disegno prospettico – l’autore può solo limitarsi a intercettare un’eco di quella dimensione ineffabile.

Ritratto di Giulio Paolini scattato da Bettina Della Casa, 2015.
Veduta della Sala romana della Gliptoteca, Monaco di Baviera.

2023-24 Milano, Galleria Christian Stein, Giulio Paolini. Tutto e niente, 20 ottobre 2023 - 17 febbraio 2024.
Scheda a cura di Maddalena Disch, 05/07/2024