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Un quadro, 1970

GPO-0204

Fotografia su tela emulsionata

40 x 60 cm

Nominativo fittizio e titolo d’invenzione (variabili da un esemplare all’altro) al verso, sul telaio in alto a sinistra

1 Esemplare “Edgar Bogojawlensky”: Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino
2 Esemplare “Estelle Masselin”: Ubicazione sconosciuta
3 Esemplare “Evert Palme”: Collezione privata, Svizzera
4 Esemplare “José Alfonso Berkeley”: Collezione privata, Como
5 Esemplare “Ahmed Barka”: Collezione privata, Roma
6 Esemplare “Arabella Florio Stewart”: Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino
7 Esemplare “Mehemet Kalahari”: Massimo De Carlo, Milano
8 Esemplare “Arcadio Llorente”: Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino
9 Esemplare “David Knowles”: Collezione Noire
10 Esemplare “Jacques Louis Morel”: Collezione Magliano, Milano
11 Esemplare “Orlando De Luna”: Collezione Giorgio Marconi, Milano
12 Esemplare “Donna Harrison”: Collezione privata, Milano
13 Esemplare “François Philidor”: Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino
14 Esemplare “Augusto Bonghi”: Ubicazione sconosciuta
1 Esemplare “Edgar Bogojawlenksy”: donazione dell’artista, 25 ottobre 2012, n. arch. GPO-0204
6 Esemplare “Arabella Florio Stewart”: donazione dell’artista, 25 ottobre 2012, n. arch. GPO-0204
8 Esemplare “Arcadio Llorente”: donazione dell’artista, 25 ottobre 2012, n. arch. GPO-0204
13 Esemplare “François Philidor”: donazione dell’artista, 25 ottobre 2012, n. arch. GPO-0204

Un quadro è stato ideato come insieme di quattordici tele fotografiche che riportano tutte la medesima immagine in bianco e nero della prima opera di Giulio Paolini, Disegno geometrico (1960, GPO-0001), firmata e titolata però di volta in volta sul retro con il nome di un autore immaginario e con un titolo fittizio. Le iscrizioni a inchiostro, sul telaio in alto a sinistra, recitano: “Edgar Bogojawlensky / Amore e Psiche”, “Estelle Masselin / Orto botanico”, “Evert Palme / Il ponte dell’Arsenale a Venezia”, “José Alfonso Berkeley / Apparizione”, “Ahmed Barka / Mercato tunisino”, “Arabella Florio Stewart / Interno a Mirabeau”, “Mehemet Kalahari / Zorah”, “Arcadio Llorente / “Illusion perdue”, “David Knowles / Gustaham decapita Farshidward”, “Jacques Louis Morel / Cigno trasformato in cigno”, “Orlando De Luna / Figura astratta”, “Donna Harrison / Prospect Park”, “François Philidor / Equivalents”, “Augusto Bonghi / Immagine di un dialogo”1. La moltiplicazione dell’immagine di Disegno geometrico e la sua associazione ad autori diversi amplifica e convalida il valore universale di quel primo quadro, sviluppando ulteriormente la riflessione concettuale intorno all’identità di un quadro, alla sua interpretazione, alla sua definizione , al suo autore.
“Con Un quadro ho voluto attribuire alla mia prima opera una certa universalità, fare affluire cioè a quel momento non solo tutto il mio lavoro successivo, ma anche una sorta di valore inconfutabile della stessa immagine”2, dichiara l’artista a proposito di quest’opera. E in altra sede, sempre in riferimento a Disegno geometrico citato in Un quadro, afferma: “L’impossibilità della definizione (perché quel quadro è quel quadro, la sua potenziale estensione o riduzione), le infinite equivalenze interpretative di una dimensione che è pur sempre la stessa (l’esistenza categorica del quadro come tale)”3.
In margine alla prima presentazione di
Un quadro a Milano nel 1971, Paolini pubblica invece in catalogo il seguente scritto: “Un quadro, dipinto nel 1960, supera il senso residuo di questo scritto. Nessuno può descrivere un quadro. Due quadri, talvolta, rivelano un pittore a se stesso. Può, un quadro, descrivere un quadro? Se mi fosse possibile immaginare il futuro dell’arte, non riuscirei a distinguerlo dal suo aspetto nel presente. Potrei credere, allora, di averlo già immaginato, ma l’ipotesi sarebbe così avventata da convincermi di coincidere con il passato. Se l’arte non ha futuro, e non ha ovviamente passato, allora non ha nel presente che l’illusione di questi due termini”4.
L’omissione della propria firma e della data sulle tele di
Un quadro, a favore di uno scambio di identità, è riconducibile inoltre all’interesse di Paolini per Jorge Luis Borges, sviluppato intorno al 1970, come dimostrano anche gli lavori dello stesso periodo.
Un quadro non è mai stato mostrato nella sua totalità. Nelle prime esposizioni dell’opera, l’artista ha presentato da sei a otto esemplari. Nel 2003, in occasione della personale alla Fondazione Prada a Milano, Paolini ha inscritto quattro tele in una trama di riquadri disegnati a parete, dei quali dieci erano delineati per intero – in modo da evocare, insieme alle quattro tele, i quattordici quadri originali – mentre gli altri restavano aperti verso l’esterno e quindi incompleti. Nel 2018, per una mostra collettiva a Firenze, ha invece ideato un disegno a parete con riquadri in ordine sparso, intesi a evocare gli altri esemplari di Un quadro oppure una moltiplicazione ulteriore, potenzialmente illimitata, della stessa immagine.

1 Gli autori e i relativi titoli formulati a partire da un gioco combinatorio di nomi di persona o di luogo, di titoli di opere letterarie o pittoriche sono legati in parte a impliciti riferimenti personali, in parte a giochi retorici. A titolo indicativo, “Arabella Florio Stewart” riprende il nome di Alexandra Stewart, all’epoca un’attrice prediletta dell’artista, mentre il titolo “Interno a Mirabeau” si ricollega a una piccola casa della Francia meridionale che egli avrebbe voluto acquistare, senza però averne la possibilità. “Ahmed Barka” cita due tipici nominativi arabi, mentre il titolo “Mercato tunisino” evoca il dipinto di Vassily Kandinsky Cavaliere azzurro in un mercato tunisino. In modo similare “Mehemet Kalahari” abbina un nome arabo a quello di un tavolato desertico dell’Africa australe, mentre il titolo “Zorah” cita la ragazza raffigurata da Matisse in alcuni suoi capolavori del periodo marocchino. “Arcadio Llorente” combina l’utopica Arcadia con l’aggettivo spagnolo che significa “piangente”, mentre il relativo titolo “Illusion perdue” riprende il noto romanzo di Honoré de Balzac Les Illusions perdues (1837-43).
2 G. Paolini in G. Celant, Giulio Paolini, Sonnabend Press, New York 1972, p. 91 (ripubblicato in Giulio Paolini 1960-1972, a cura di G. Celant, Fondazione Prada, Milano 2003, p. 294), reprint Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Milano) 2019, p. 91.
3 G. Paolini in Note di lavoro, nella versione pubblicata in Id., Idem, Giulio Einaudi editore, Torino 1975, p. 43, nuova edizione Electa, Milano 2023, p. 69. In diverse occasioni Paolini ha unito questa frase allo scritto riportato di seguito in questa scheda.
4 G. Paolini in Giulio Paolini. Un quadro, catalogo della mostra, Galleria dell’Ariete, Milano, 1971, s.p.

1971 Milano, Galleria dell’Ariete, Giulio Paolini. Un quadro, dal 14 gennaio, non ripr.; dieci esemplari.
1971 Roma, Galleria La Salita, Giulio Paolini. Un quadro, dal 2 marzo; sette esemplari.
1971 Torino, Galleria Notizie, Paolini, Pistoletto, Salvo, dal 9 giugno, ripr.; otto esemplari.
1973 Roma, Palazzo delle Esposizioni, X Quadriennale Nazionale d’Arte. 3: La ricerca estetica dal 1960 al 1970, 22 maggio - 30 giugno, ripr. pp. 362-363 (particolare); quattro esemplari.
1977-78 Sanremo, Villa Comunale Ormond, La traccia del racconto. 21 artisti italiani contemporanei, dicembre 1977 - gennaio 1978, non ripr.
2003 Milano, Fondazione Prada, Giulio Paolini 1960-1972, 29 ottobre - 18 dicembre, citato come esposto p. 403, ripr. pp. 338-339 (veduta espositiva Milano 1971), 341 (particolare); esemplari “Edgar Bogojawlensky”, “Arabella Florio Stewart”, “Arcadio Llorente”, “François Philidor”; allestimento con disegno a parete.
2014 New York, Dominique Lévy Gallery, “Hypothesis for an Exhibition”, 8 luglio - 16 agosto, ripr. col. p. 39 (recto e verso dell’esemplare in mostra), ripr. p. 124 (b/n veduta espositiva Milano 1971 e a col. veduta espositiva Milano 2003), riferimento nel testo di B. Yasar p. 37; esemplare “Ahmed Bharka”.
2018 Firenze, Palazzo Strozzi, Nascita di una Nazione. Tra Guttuso, Fontana e Schifano, 16 marzo - 22 luglio, ripr. col. pp. 284-285, riferimento nel testo di F. Pola pp. 139-140; esemplari “Edgar Bogojawlensky”, “Arabella Florio Stewart”, “Arcadio Llorente”, “François Philidor”; allestimento con disegno a parete.
G. Paolini in G. Celant, Giulio Paolini, Sonnabend Press, New York 1972, pp. 88-91 (ripubblicato in Giulio Paolini 1960-1972, a cura di G. Celant, Fondazione Prada, Milano 2003, p. 294), reprint Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Milano) 2019.
G. Paolini nell’intervista di A. Bonito Oliva, Dentro il linguaggio, in Paolini: opere 1961/73, catalogo della mostra, Studio Marconi, Milano 1973, s.p. (ripubblicato in Giulio Paolini. La voce del pittore – Scritti e interviste 1965-1995, a cura di M. Disch, ADV Publishing House, Lugano 1995, p. 153).
G. Paolini in Giulio Paolini. Atto unico in tre quadri, catalogo della mostra, Studio Marconi, Milano, Gabriele Mazzotta editore, Milano 1979, p. 46 (scritto originariamente pubblicato in Giulio Paolini. Un quadro, catalogo della mostra, Galleria dell’Ariete, Milano 1971, qui integrato con un paragrafo ripreso dalle Note di lavoro pubblicate in Id., Idem, Giulio Einaudi editore, Torino 1975, p. 43, nuova edizione Electa, Milano 2023, p. 69).
G. Paolini nell’intervista di H.U. Obrist, in Giulio Paolini. Eiserner Vorhang 2002/2003, Museum in Progress, Vienna 2002, s.p.
L. Vergine, Arte come difesa, in “L’uomo e l’arte”, dicembre 1971 (ripubblicato in L. Vergine, L’arte in gioco, Garzanti Editore, Milano 1988, p. 35, non ripr.).
Giulio Paolini, in “Data”, a. II, n. 2, Milano, febbraio 1972, ripr. pp. 30-34.
G. Celant, Giulio Paolini, Sonnabend Press, New York 1972, pp. 88-91, ripr. n. 82 pp. 88-89 (ripubblicato in Giulio Paolini 1960-1972, a cura di G. Celant, Fondazione Prada, Milano 2003, pp. 292, 294), reprint Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Milano) 2019.
T. Trini, Giulio Paolini, in “Art press”, n. 4, Parigi, maggio-giugno 1973, p. 16, non ripr.
M. Volpi Orlandini, L'artista dell'avanguardia che piace allo storico dell'arte, in "Bolaffiarte", n. 31, Torino, giugno-luglio 1973, p. 85, non ripr. (ripubblicato in Giulio Paolini, Università di Parma, Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Quaderno n. 30, Parma 1976, p. 84).
T. Trini, Giulio Paolini, un decennio. Parte seconda: Un disegno geometrico e la geometria di un disegno, in “Data”, a. III, n. 9, Milano, autunno 1973, p. 40, non ripr. (ripubblicato in Tommaso Trini. Mezzo secolo di arte intera. Scritti 1964-2014, a cura di L. Cerizza, Johan & Levi Editore, Milano 2016, pp. 111-112, non ripr.).
G. Dorfles, Ultime tendenze nell’arte oggi. Dall’Informale al Neo-oggettuale. Nuova edizione aggiornata e ampliata, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano 1973, pp. 133-134, non ripr. (idem nella 19a. edizione Milano 2003).
I. Calvino, La squadratura, in G. Paolini, Idem, Giulio Einaudi editore, Torino 1975, p. XIV, ripr. pp. 54-55 (ripubblicato in Semiotiche della pittura. I classici. Le ricerche, a cura di L. Corrain, Meltemi editore, Roma 2004, p. 236, non ripr.); nuova edizione Electa, Milano 2023, pp. 15-16, ripr. pp. 80-81.
M. Fagiolo, Glossario, in Giulio Paolini, cit., Parma 1976, p. 15, ripr. n. 123.
D. Filippucci, Titolo, pubblicazione n. 9 della serie “Il Laboratorio”, Editrice Guerra, Perugia 1978, pp. 7, 12, 16, 21, 27, non ripr.
Giulio Paolini. Atto unico in tre quadri, catalogo della mostra, Studio Marconi, Milano, Gabriele Mazzotta editore, Milano 1979, ripr. p. 46.
Le Stanze, catalogo della mostra, Castello Colonna, Genazzano, Centro Di, Firenze 1979, ripr. s.p. (veduta espositiva Milano 1971).
D. Elliott, Paolini's early work: language and dialectic, in Giulio Paolini, catalogo della mostra, Stedelijk Museum, Amsterdam 1980, p. 7, ripr. pp. 26 (veduta espositiva Milano 1971), 27 (recto e verso dell’esemplare “Edgar Bogojawlensky”).
M. Wechsler, in Giulio Paolini. Werke und Schriften 1960-1980, Kunstmuseum Luzern, Lucerna 1981, s.p., ripr. s.p. (veduta espositiva Milano 1971).
C. Ferrari, Giulio Paolini, in Luoghi del silenzio imparziale, catalogo della mostra [In labirinto], Palazzo della Permanente, Milano, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano 1981, p. 110, non ripr.
Identité Italienne. L’art en Italie depuis 1959, a cura di G. Celant, Centre Georges Pompidou, Parigi, Centro Di, Firenze 1981, p. 344, non ripr.
E. Franz, Del bello intelligibile – Die geistige Schönheit, in Giulio Paolini. Del bello intelligibile, catalogo della mostra, Kunsthalle Bielefeld, Bielefeld 1982, p. 7, ripr. (veduta espositiva Milano 1971; ripubblicato in "Pratiques. Réfléxions sur l’art", n. 2, Rennes, [novembre] 1996, p. 40, ripr.).
Arte italiana 1960-1982, catalogo della mostra, Hayward Gallery, Londra 1982, ripr. p. 173 (con datazione errata).
R. De Fusco, Storia dell’arte contemporanea, Editori Laterza, Bari 1983, p. 382, non ripr.
Giulio Paolini, Le Nouveau Musée, Villeurbanne 1984, vol. Images/Index, ripr. pp. 32-33 (veduta espositiva Milano 1971).
Il modo italiano, catalogo della mostra, vol. 1, Los Angeles Institute of Contemporary Art, Los Angeles 1984, ripr. p. 123 (veduta espositiva Milano 1971).
Giulio Paolini. “Tutto qui”, Agenzia Editoriale Essegi, Ravenna 1985, ripr. n. 19 (veduta espositiva Milano 1971).
L. Busine, Les Doublures de Giulio Paolini, Edition Lebeer-Hossmann, Bruxelles 1986, pp. 17-18, 22-25, ripr. pp. 19 (veduta espositiva Milano 1971), 20-21 (recto e verso dell’esemplare “Edgar Bogojawlensky”).
Giulio Paolini, vol. 4: La Visione/Die Vision, catalogo della mostra, Staatsgalerie Stuttgart, Stoccarda 1986, ripr. p. 25 (veduta espositiva Milano 1971).
C. Owens, Giulio Paolini, in Giulio Paolini, catalogo della mostra, Marian Goodman Gallery, New York 1987, s.p., ripr. n. 9 (esemplare “Edgar Bogojawlensky”, recto e verso).
G. Paolini, Suspense. Breve storia del vuoto in tredici stanze, Hopeful Monster editore, Firenze 1988, ripr. pp. 106-107 (veduta espositiva Milano 1971).
F. Poli, Note di lettura, in Id., Giulio Paolini, Lindau, Torino 1990, pp. 29, 36, non ripr. (ripubblicato in Giulio Paolini. Von heute bis gestern / Da oggi a ieri, Neue Galerie im Landesmuseum Joanneum, Graz, Cantz Verlag, Ostfildern-Ruit 1998, pp. 47, 59, 61).
Giulio Paolini. “Una collezione ‘60/’80”, Studio Marconi, Milano 1990, ripr. pp. 76-77.
Roma in mostra 1970 1979. Materiali per la documentazione di mostre azioni performance dibattiti, a cura di D. Lancioni, Edizioni Joyce & Co., Roma 1995, cat. n. 75 pp. 38-39, non ripr.
M. Disch, L'atto espositivo. Appunti sul lavoro di Giulio Paolini, in Giulio Paolini. Von heute bis gestern / Da oggi a ieri, cit., Ostfildern-Ruit 1998, pp. 113, 115, ripr. p. 233 (veduta espositiva Milano 1971).
A. Zevi, Peripezie del dopoguerra nell’arte italiana, Giulio Einaudi editore, Torino 2005, p. 336, non ripr.
G. Maffei, Arte Povera 1966-1980. Libri e documenti / Books and documents, Corraini Edizioni, Mantova 2007, p. 126, non ripr.
F. Poli, Arte contemporanea. Dall’informale alle ricerche attuali, Mondadori Electa, Milano 2007, ripr. p. 222 (con didascalia errata).
L. Conte, Date e luoghi del grand tour: Giulio Paolini a Roma, in Risonanze #2. Giulio Paolini & Fabio Vacchi, catalogo della mostra, Spazio Risonanze, Auditorium Parco della Musica, Roma, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Milano) 2008, p. 160, non ripr.
M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 1, cat. n. 204, pp. 214-215, ripr. col. (recto e verso dell’esemplare “Edgar Bogojawlensky”) e ripr. b/n (veduta espositiva Milano 1971).
R. Ferrario, Giulio Paolini. Un viaggio a distanza, Nomos Edizioni, Busto Arsizio 2009, p. 69, ripr. p. 70 (verso dell’esemplare “Edgar Bogojawlensky”).
A. Portesio, “Quello che per il pittore è la squadratura della tela, per lo scrittore è l’incipit”. L’arte di Giulio Paolini raccontata da Italo Calvino. Con un’intervista a Giulio Paolini, in “Avanguardia”, a. 14, n. 40, Roma, giugno 2009, pp. 77, 84, ripr. p. 81.
F. Pola, Media immateriali per materializzare il tutto. Fotografia e film nell'Arte Povera, in Arte povera 2011, a cura di G. Celant, Mondadori Electa, Milano 2011, p. 604, non ripr.
I. Splendorini, Apocryphie, tautologie et vertige de la multiplication. Se una notte d'inverno un viaggiatore et l'œuvre de Giulio Paolini, in "Italies. Revue d'études italiennes", n. 16, Aix-en-Provence, [autunno] 2012, pp. 329-333, 338-339, non ripr.
G. Guercio, Incipit immacolati: l’opera, l’artista e la sovranità dell’arte, in Giulio Paolini, catalogo della mostra, MACRO Museo d'Arte Contemporanea Roma, Roma e Whitechapel Gallery, Londra, Quodlibet Edizioni, Roma 2014, pp. 53, 56 (italiano) / 65, 67 (inglese), ripr. p. 61 (esemplare “Edgar Bogojawlenski”, recto e verso).
F. Pola, L’immagine mediata, in Imagine. Nuove immagini nell’arte italiana 1960-1969, catalogo della mostra, Peggy Guggenheim Collection, Venezia, Marsilio Editori, Venezia 2016, pp. 195-196, non ripr. (ripr. dell’opera sull’invito Roma, La Salita, 1971)
D. Viva, La storia in abisso. Letteratura, fotografia e passato, in S. Bann et al., Il passato al presente (In tema, n. 2), Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino, Corraini Edizioni, Mantova 2016, p. 47 (italiano) / 48 (inglese), non ripr.
D. Lancioni, Può un’eccellente opera d’arte contemporanea essere ornamentale o decorativa?, in “Predella. Journal of Visual Arts”, n. 37, Pisa, ottobre 2016, p. 184, non ripr.
D. Viva, La finzione dell’esordio: Sandro Chia alla Galleria La Salita, Roma 1971, in “Studi di Memofonte”, magazine online semestrale, n. 21, Firenze, 2018, pp. 92-93, non ripr.
F. Belloni, Giulio Paolini. Disegno geometrico, 1960 (In collezione, n. 6), Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino, Corraini Edizioni, Mantova 2019, pp. 11, 13, 21, 67 (italiano) / 12, 14, 22, 68 (inglese), ripr. pp. 16-17 (veduta espositiva Milano 1971).
M. Disch, The Author, the Work and the Viewer: The ‘Performative’ Dimension in Giulio Paolini’s Work, in Entrare nell’opera. Processes and Performative Attitudes in Arte Povera, catalogo della mostra, Kunstmuseum Liechtenstein, Vaduz, Verlag der Buchhandlung Walther König, Colonia 2019, p. 188, non ripr.; nell’edizione tedesca pubblicata nel 2021 p. 81, non ripr.
A. Cortellessa, I rivali invisibili. Paolini e Calvino, evoluzioni fra le cornici, in Giulio Paolini. O.D.E., catalogo della mostra, Castello di Perno, Monforte d’Alba (Cuneo), Fondazione Mancini Carini, Alba 2022, pp. 89-90, non ripr.
Giulio Paolini. A come Accademia, catalogo della mostra, Accademia Nazionale di San Luca, Roma, Gangemi Editore, Roma 2023, ripr. p. 125 (veduta espositiva Milano 1971).
D. Viva, Molteplicità e ritratto: sovrapposizioni autoriali fra Italo Calvino e Giulio Paolini, in “California Italian Studies”, magazine online semestrale, a. 12, n. 1, Berkeley, [ottobre] 2023, p. 2, ripr. col. p. 3.
A. Cortellessa, La cornice e le stelle, in G. Paolini, Idem, Electa, Milano 2023, pp. 135-136, ripr. pp. 80-81.
B. Benedetti, Anni luce. Cronistoria di un esordio, in Giulio Paolini. Et in Arcadia ego, catalogo della mostra, Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, Verona, Manfredi Edizioni, Imola 2024, p. 80, non ripr.
Scheda a cura di Maddalena Disch , 13/05/2025