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Mnemosine, 1980

GPO-0426

Matita e matita rossa su carta, leggio, collage su carta, foglie d’alloro, matita su parete

Dieci elementi 33 x 48 cm ciascuno, misure complessive variabili

Sammlung FER

L’allestimento prevede la collocazione a pavimento del primo foglio, la sospensione al soffitto dell’ultimo e una distribuzione variabile a parete degli altri elementi (sospesi in posizione inclinata), con le foglie d’alloro disposte a terra in ordine sparso, in corrispondenza del primo elemento sospeso. Uno dei fogli va associato, sempre in posizione obliqua, alla sequenza dei riquadri disegnati sulla parete.

1980, Amsterdam, Stedelijk Museum: le foglie d’alloro al suolo sono raggruppate a formare una corona.
Nel 2017 l’artista dichiara che la sequenza disegnata sulla parete è parte integrante dell’opera e che predilige l’allestimento delle foglie al suolo in ordine sparso anziché a forma di corona.

Nove fogli da disegno inscrivono in una fuga prospettica un disegno di altrettanti fogli, insieme alle nove lettere che compongono il nome di Mnemosine, dea della memoria e madre delle nove Muse. La sequenza dei caratteri trascritti a matita rossa in dimensioni sempre più piccole comincia sul primo foglio, con la lettera iniziale riportata in alto a sinistra, mentre lo sviluppo del disegno a matita prende avvio sul secondo foglio, con l’immagine in prospettiva del foglio precedente. Di volta in volta i caratteri e i riquadri si allontanano verso l’infinito, finché sull’ultimo foglio la scrittura e il disegno arrivano a coincidere con il punto di fuga. Il primo foglio, parzialmente avvolto da altri fogli, reca inoltre delle tracce di bruciatura lungo un lato (“il fuoco, all’inizio, come nascita e scoperta di una parola”1), mentre l’ultimo foglio reca disegnato al verso una ghirlanda di foglie d’alloro.
L’allestimento prevede la collocazione a pavimento del primo foglio, la sospensione al soffitto dell’ultimo e una distribuzione variabile, secondo lo spazio, degli altri elementi su una o più pareti, con le foglie d’alloro disposte a terra in ordine sparso, in corrispondenza del primo elemento sospeso. Al centro della parete, una sequenza orizzontale continua di nove riquadri lineari, delle medesime dimensioni dei fogli, instaura una relazione dialettica con gli elementi sospesi, come a indicarne la “matrice” o il modello, oppure a suggerire un’altra visione dei nove componenti dell’opera.
Il collage disposto su un leggio e inteso come “frontespizio” o annuncio del “racconto” sviluppato sui fogli disposti tutt’intorno, è costituito dall’associazione di due disegni antichi: due Muse e una tavola didattica corredata di nove cifre che illustra la “vera maniera di tenere una penna” per scrivere. Nella parte centrale, in corrispondenza dei numeri che corredano il disegno della mano con la penna, sono iscritti a matita rossa, ancora una volta, i nove caratteri costitutivi del titolo.
Il tema di fondo dell’opera – precedentemente formulato in una versione su tela realizzata pochi mesi prima (GPO-0420) – è la dispersione di un soggetto che si sottrae perennemente allo sguardo: nella visione in prospettiva differita da una tela all’altra, né il disegno né il nome di Mnemosine giungono a compiersi in un’unità definita. Nella lettura d’insieme il punto di fuga si allontana all’infinito, l’Uno si disperde nel molteplice.

1 G. Paolini nell’intervista di B. Marcelis, in “Domus”, n. 607, Milano, giugno 1980, p. 48.

Immagine delle muse tratta da Opere di G. G. Winckelmann, prima edizione italiana completa, Fratelli Giachetti, Prato 1830-34, vol. XIII, tav. CXLVI, n. 325 (“Clitennestra ed Electra”).
Immagine della mano tratta da Denis Diderot, Jean-Baptiste D’Alembert,
Encyclopédie, ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers. Recueil de planches sur les sciences, les arts libéraux et les arts méchaniques, avec leur explication. Seconde livraison, en deux parties. Première partie, Parigi 1763, p. 126, tav. III (“L’Art d’écrire”).

1980 Amsterdam, Stedelijk Museum, Giulio Paolini, 10 aprile - 26 maggio, itinerante: Oxford, The Museum of Modern Art, 8 giugno - 20 luglio, non ripr. (riproduzione di uno Studio per Mnemosine p. 62).
1982 Bari, Galleria Marilena Bonomo, Giulio Paolini. Mnemosine/Nonsense, dal 14 aprile.
1984 Spoleto, Palazzo Rosari Spada, XXVII Festival dei Due Mondi, Giulio Paolini. La Casa di Lucrezio, 27 giugno - 16 luglio, citato come esposto p. 30 n. 5, ripr. pp. 42-43 (veduta espositiva Amsterdam 1980).
1986 Stoccarda, Staatsgalerie Stuttgart, Giulio Paolini, 20 settembre - 2 novembre, citato come esposto vol. 4 p. 52 n. 31, ripr. vol. 4 p. 35 (veduta espositiva Amsterdam 1980), ripr. vol. 1 in quarta di copertina (veduta dell’opera in mostra, particolare).
2009 Goslar, Mönchehaus Museum, Palais des Mirages. Werke aus der Sammlung FER, 9 maggio - 12 luglio, non ripr. (allestimento improprio con gli elementi incorniciati e senza il disegno a parete).
G. Paolini nell’intervista di B. Marcelis, Giulio Paolini in Amsterdam, in “Domus”, n. 607, Milano, giugno 1980, p. 48 (ripubblicato in italiano in Giulio Paolini. La voce del pittore - Scritti e interviste 1965-1995, a cura di M. Disch, ADV Publishing House, Lugano 1995, p. 180).
G. Paolini, La verità in quattro righe e novantacinque voci, a cura di S. Risaliti, Giulio Einaudi editore, Torino 1996, alla voce “Memoria (Mnemosine)” pp. 120-121.
Giulio Paolini. “Tutto qui”, catalogo della mostra, Pinacoteca Comunale, Loggetta Lombardesca, Ravenna, Agenzia Editoriale Essegi, Ravenna 1985, ripr. pp. 140-141 (veduta espositiva Amsterdam 1980).
M. Disch, Giulio Paolini. Hors-d’œuvre, in Giulio Paolini. La voce del pittore - Scritti e interviste 1965-1995, a cura di Id., ADV Publishing House, Lugano 1995, pp. 89, 92, non ripr.
N. Bätzner, Arte Povera. Zwischen Erinnerung und Ereignis: Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis, Verlag für moderne Kunst, Norimberga 2000, pp. 54-55, non ripr.
M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 1, cat. n. 426, pp. 436-437, ripr. (veduta espositiva Amsterdam 1980) e ripr. col. (particolari veduta espositiva Stoccarda 1986).
B. Cinelli, Il grande gioco dell’arte, in Teatro di Mnemosine. Giulio Paolini d’après Watteau, catalogo della mostra, Lugano, Spazio -1 Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, Lugano, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2015, p. 60 (italiano), 61 (inglese), non ripr.
Giulio Paolini. A come Accademia, catalogo della mostra, Accademia Nazionale di San Luca, Roma, Gangemi Editore, Roma 2023, ripr. p. 167 (veduta espositiva Amsterdam 1980), ripr. col. p. 190 (particolare, veduta espositiva Spoleto 1984).
Scheda a cura di Maddalena Disch , 03/03/2025