Pesi e misure, 2001

Un riquadro disegnato sulla parete dà la misura – in senso letterale e figurato – agli altri elementi in gioco. Ossia: una lastra di plexiglas con una finestra ritagliata al centro, sospesa al soffitto mediante due cavi d’acciaio in modo che il ritaglio corrisponda alla posizione del riquadro a matita; una tela preparata, trattenuta in orizzontale nella finestra vuota della lastra di plexiglas, in modo da corrispondere all’asse mediano del riquadro disegnato; un foglio da disegno accartocciato, posato al centro della tela.
L’opera propone gli elementi costitutivi di un quadro, ma dispensati dalla loro funzione abituale. La tela collocata di taglio funge da piano d’appoggio; il foglio, solitamente schermo bidimensionale di un disegno, si presenta come corpo tridimensionale; la lastra traslucida, anziché lasciare trasparire un’immagine, diventa una finestra cieca. Questo scambio di funzioni e posizioni è annunciato dal titolo, che alludendo a “pesi e misure” di un quadro, pone in risalto la condizione “fuori norma” dei componenti.
Lo stesso tema è stato sviluppato, quantunque in termini diversi, in una versione coeva (GPO-0863) e in una variante realizzata nel 2006 (GPO-0948).