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Presunto ritratto di Pirro, 1963

GPO-0030

Inchiostro su carta quadrettata tesa su tavola di masonite

22 x 22 cm

Firmato e datato al verso, sul riquadro di carta bianca: “Giulio Paolini / via Giolitti 19 Torino” (in alto a sinistra), “1963” (in basso a sinistra)

Collezione privata, Torino

Un reticolato a inchiostro nero ricalca la quadrettatura preesistente del foglio su cui è delineato, lasciando scoperto un bordo perimetrale. Il foglio rifilato lungo i margini sinistro e destro lascia a vista il supporto di masonite. Al verso compare una riproduzione di un busto classico, identificato nella didascalia come “Presunto ritratto di Pirro”.
L’opera fa parte di un gruppo di lavori (da GPO-0028 a GPO-0049) che hanno quale comune denominatore la presenza di un intervento sia al recto sia al verso del quadro. Sul fronte si avvicendano superfici di varia natura (carta dipinta, carta quadrettata, riproduzioni fotografiche, pannelli sagomati), mentre sul retro (nascosto alla vista) compaiono dei particolari di immagini e di scritte a stampa desunte da rotocalchi o da libri. Il titolo, quando specificato, riferisce un elemento testuale presente al verso. “Come in superficie si alternano elementi diversi, ma sempre ‘ciechi’, nel senso che non tendono a fornire un’immagine, ma sono lì per se stessi ad occupare quel certo spazio, così anche il titolo è un elemento assolutamente autonomo dalla superficie […], costituito da un frammento di parole e, a volte, di immagini, di seguito alla firma e alla data, in un riquadro di carta bianca fissato sul retro”1 spiega l’artista nel 1972. La sottrazione del quadro alla sua funzione di veicolo d’immagine prosegue l’indagine sperimentata in alcuni lavori precedenti intorno a un soggetto che, pur annunciato, rimane una presenza inespressa: il titolo riferisce qualcosa che non è visibile (in quanto applicato al verso), mentre il recto presenta un’immagine muta o comunque affrancata da ogni relazione logica con il titolo.
I componenti di un quadro fra loro irrelati mettono in gioco il concetto stesso di quadro, come dichiara Paolini a proposito di quest’opera: “Il titolo mi piaceva perché il quadro era proprio, in un certo senso, un insieme presunto.”
2

1 G. Paolini in G. Celant, Giulio Paolini, Sonnabend Press, New York 1972, pp. 30-31 (ripubblicato in Giulio Paolini 1960-1972, a cura di G. Celant, Fondazione Prada, Milano 2003, p. 122), reprint Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Milano) 2019, pp. 30-31. Cfr. anche le considerazioni dell’artista in C. Lonzi, Autoritratto, De Donato Editore, Bari 1969, p. 367 (nella ristampa et al./Edizioni, Milano 2010, p. 280).
2 Ivi, p. 31.

1992-93 Parigi, Galerie Di Meo, Giulio Paolini. Œuvres de 1963 à 1978, 27 novembre 1992 - 30 gennaio 1993, citato come esposto p. 66 n. 1, ripr. col. pp. 16-17 (recto e verso), riferimento nel testo di F. Poli pp. 6-8.
1999 Torino, GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Giulio Paolini. Da oggi a ieri, 8 maggio - 25 luglio, citato come esposto p. 38 n. 29, ripr. p. 11 (recto e verso), riferimento nel testo di P.G. Castagnoli p. 13.
2017-18 San Secondo di Pinerolo (Torino), Castello di Miradolo, Fondazione Cosso, Fausto Melotti. Il canto della luce, 11 novembre 2017 - 20 febbraio 2018, ripr. col. pp. 142-143.
G. Paolini in G. Celant, Giulio Paolini, Sonnabend Press, New York 1972, pp. 30-31 (ripubblicato in Giulio Paolini 1960-1972, a cura di G. Celant, Fondazione Prada, Milano 2003, p. 122), reprint Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Milano) 2019.
G. Celant, Giulio Paolini, Sonnabend Press, New York 1972, pp. 30-31, ripr. n. 24 p. 32 (recto e verso; ripubblicato in Giulio Paolini 1960-1972, a cura di Id., Fondazione Prada, Milano 2003, pp. 110, 122), reprint Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Milano) 2019.
M. Fagiolo, Glossario, in Giulio Paolini, Università di Parma, Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Quaderno n. 30, Parma 1976, p. 24, ripr. nn. 27-28 (recto e verso).
A.C. Quintavalle, Paolini: scritture, ivi, p. 53.
S. Isler, Del bello intelligibile. Semiotische Analyse zu sechs Werken von Giulio Paolini, tesi di dottorato, Philosophische Fakultät I der Universität Zürich, Zurigo 1983, pp. 148-163, non ripr.
F. Poli, Note di lettura, in Id., Giulio Paolini, Lindau, Torino 1990, p. 25, non ripr. (ripubblicato in Giulio Paolini. Von heute bis gestern / Da oggi a ieri, catalogo della mostra, Neue Galerie im Landesmuseum Joanneum, Graz, Cantz Verlag, Ostfildern-Ruit 1998, p. 39, non ripr.).
F. Poli, in Forma italiana Individualità. Salvatore Astore, Roberto Caracciolo, Carlo Ferraris, Nunzio, Luisa Protti, Fabrizio Sibona, Luigi Stoisa, Marco Tirelli, catalogo della mostra, Galleria Confini Arte Contemporanea, Cuneo 1993, ripr. col. p. 21 (recto e verso).
Giulio Paolini 1960-1972, cit., Milano 2003, ripr. pp. 72-73 (recto e verso).
A. Rabottini, La passione trasparente. Note sull’arte di Giulio Paolini, emergenze recenti ecc., in Giulio Paolini. Fuori programma, catalogo della mostra, GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Milano) 2006, ripr. p. 26 (recto e verso).
M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 1, cat. n. 30, p. 68, ripr. col. (recto e verso).
C. Zambianchi, Riflesso nel tempo. Note sul senso della storia nell’opera di Giulio Paolini, in S. Bann et al., Il passato al presente (In tema, n. 2), Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino, Corraini Edizioni, Mantova 2016, p. 13 (italiano) / 14 (inglese), ripr. col. p. 13 (recto e verso).
D. Soutif, Filigrane. Paolini, il primo quadro e la storia dell’arte, ivi, pp. 91, 93 (italiano) / 92, 94 (inglese) (ripubblicato in francese in “Les Cahiers du Musée national d’art moderne”, n. 137, Parigi, autunno 2016, p. 79, ripr. pp. 78 [recto], 79 [verso]).
Scheda a cura di Maddalena Disch , 25/02/2025