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GPO-0032

Inchiostro su carta tesa su tavola di masonite

40.4 x 30. 4 cm

Firmato e datato al verso, sul riquadro di carta bianca: “Giulio Paolini 1963”

Collezione Lorenzo e Marilena Bonomo

Un foglio di carta nera, rifilato lungo i lati verticali, rivela il supporto di masonite su cui è teso, mentre un riquadro dipinto a china nera con vistose pennellate lascia scoperto il bordo perimetrale del foglio sul quale è dipinto. Sul retro si trova una tavola ripresa da un manuale di cartografia, siglata dalla numerazione riferita nel titolo dell’opera.
L’opera fa parte di un gruppo di lavori (da GPO-0028 a GPO-0049) che hanno quale comune denominatore la presenza di un intervento sia al recto sia al verso del quadro. Sul fronte si avvicendano superfici di varia natura (carta dipinta, carta quadrettata, riproduzioni fotografiche, pannelli sagomati), mentre sul retro (nascosto alla vista) compaiono dei particolari di immagini e di scritte a stampa desunte da rotocalchi o da libri. Il titolo, quando specificato, riferisce un elemento testuale presente al verso. “Come in superficie si alternano elementi diversi, ma sempre ‘ciechi’, nel senso che non tendono a fornire un’immagine, ma sono lì per se stessi ad occupare quel certo spazio, così anche il titolo è un elemento assolutamente autonomo dalla superficie […], costituito da un frammento di parole e, a volte, di immagini, di seguito alla firma e alla data, in un riquadro di carta bianca fissato sul retro”
1 spiega l’artista nel 1972. La sottrazione del quadro alla sua funzione di veicolo d’immagine prosegue l’indagine sperimentata in alcuni lavori precedenti intorno a un soggetto che, pur annunciato, rimane una presenza inespressa: il titolo riferisce qualcosa che non è visibile (in quanto applicato al verso), mentre il recto presenta un’immagine muta o comunque affrancata da ogni relazione logica con il titolo.

1 G. Paolini in G. Celant, Giulio Paolini, Sonnabend Press, New York 1972, pp. 30-31 (ripubblicato in Giulio Paolini 1960-1972, a cura di G. Celant, Fondazione Prada, Milano 2003, p. 122), reprint Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Milano) 2019, pp. 30-31. Cfr. anche le considerazioni dell’artista in C. Lonzi, Autoritratto, De Donato Editore, Bari 1969, p. 367 (nella ristampa et al./Edizioni, Milano 2010, p. 280).

G. Paolini in G. Celant, Giulio Paolini, Sonnabend Press, New York 1972, pp. 30-31 (ripubblicato in Giulio Paolini 1960-1972, a cura di G. Celant, Fondazione Prada, Milano 2003, p. 122), reprint Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Milano) 2019.
M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 1, cat. n. 32, p. 69, ripr. col. (recto).
F. Fergonzi, Una nuova superficie. Jasper Johns e gli artisti italiani 1958-1966, Mondadori Electa, Milano 2019, p. 183, non ripr.
Scheda a cura di Maddalena Disch , 25/02/2025