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Mnemosine, 1979-80

GPO-0420

Matita, matita rossa, collage e chiodi su tela preparata, matita su tela rovesciata, foglie d’alloro

Nove tele 80 x 120 cm ciascuna, misure complessive variabili

Kunst Museum, Winterthur

Acquistato nel 2006, n. inv. S.2006.1

1980, Berna, Kunsthalle: l’opera occupa un intero ambiente: i nove elementi sono disposti secondo un itinerario centripeto, che a partire dalla prima tela, appoggiata a terra accanto all’entrata della stanza, prosegue con le successive cinque tele collocate a parete, convergendo poi nelle ultime tre tele, rispettivamente distesa al suolo, sospesa al soffitto ed esposta su un cavalletto nella zona centrale dello spazio. La tela sospesa, con la ghirlanda di foglie disegnata al verso, trova un riscontro nelle foglie d’alloro sparse a terra. Alcune tele sono inoltre abbinate a un elemento aggiuntivo: una tela a parete è semicoperta con un ampio drappo bianco, un’altra è sovrapposta in posizione inclinata al disegno di un riquadro orizzontale, delineato su un lungo rotolo di carta da lucido fissato sulla parete, mentre sulla tela al suolo è posata una grossa pietra.
1981, Colonia, Galerie Paul Maenz: l’opera è allestita nell’angolo di una stanza: le nove tele formano una disordinata catasta, con le prime sette distese una sopra l’altra e le ultime due in piedi, accostate, in modo che il disegno della ghirlanda disegnata sul verso dell’una trovi un proseguimento nel (nuovo) collage di foglie d’alloro disposto sul recto dell’altra.
2000, Basilea, Art Basel, stand Galerie Löhrl, allestimento secondo un progetto formulato dall’artista nel 1997: quattro tele sono allestite in due file, mentre altre quattro (tra cui le due con le ghirlande) sono appoggiate al suolo e una è distesa a terra con le foglie di alloro sparse sulla tela e sul pavimento.
2007, Winterthur, Kunstmuseum: in occasione dell’acquisto dell’opera da parte del museo, Paolini mette in pratica un allestimento formulato a livello di progetto nel 1997 su richiesta dell’allora proprietario. Otto tele sono appoggiate al suolo, allineate contro la parete con parziali sovrapposizioni, orientate sia in orizzontale sia in verticale e alternativamente al recto e al verso, mentre una tela è distesa a terra, capovolta e in posizione obliqua tra le due tele con le ghirlande, in modo che le foglie d'alloro sparse in parte sulla tela e in parte sul pavimento disperdano la ghirlanda ideale disegnata sulle tele appoggiate contro la parete.

L’opera è costituita da nove tele preparate, le quali inscrivono in una fuga prospettica un disegno di altrettante tele, così come le nove lettere che compongono il nome di Mnemosine, dea della memoria e madre delle nove Muse. La sequenza dei caratteri trascritti a matita rossa in dimensioni sempre più piccole comincia sulla prima tela, con la lettera iniziale riportata in alto a sinistra, mentre lo sviluppo del disegno a matita prende avvio sulla seconda tela, con l’immagine in prospettiva della tela precedente (la finzione prospettica è avvalorata dai chiodi disposti lungo il finto spessore della tela disegnata). Di volta in volta i caratteri e i riquadri si allontanano verso l’infinito, finché sull’ultima tela la scrittura e il disegno arrivano a coincidere con il punto di fuga.
Sei delle nove tele recano un intervento supplementare. La tela senza disegno, che annuncia la prima lettera di Mnemosine, è avvolta per tre quarti da alcuni strati di carta da disegno bianca, con tracce di bruciature lungo il lato strappato (“il fuoco, all’inizio, come nascita e scoperta di una parola”
1). Le tre tele che riportano uno, tre e quattro riquadri si distinguono per un collage di riproduzioni fotografiche2. La tela con sette riquadri presenta al verso un disegno a matita che riproduce il motivo di una ghirlanda di foglie d’alloro, cui fa da pendant a partire dal 1981 il collage di foglie vere applicato sulla tela con otto riquadri.
L’allestimento dell’opera – sperimentato in configurazioni diverse, ma formulato dall’artista in via definitiva nel 2006, al momento dell’acquisto dell’opera da parte del Kunst Museum Winterthur – prevede la disposizione di otto tele contro la parete (in due file), orientate sia in orizzontale sia in verticale e alternativamente al recto e al verso, mentre la nona tela è distesa a terra, capovolta e in posizione obliqua. Delle foglie d'alloro sparse in parte sulla tela coricata e in parte sul pavimento disperdono la ghirlanda ideale disegnata sulle due tele contigue appoggiate alla parete.
Il tema di fondo dell’opera, infatti, è la dispersione di un soggetto che si sottrae perennemente allo sguardo: nel disegno in prospettiva sviluppato da una tela all’altra, né la progressione delle tele né il nome di Mnemosine giungono a comporre un’immagine leggibile nella sua integralità. Nella lettura dell’assieme composito, il punto di fuga si allontana all’infinito, l’Uno si disperde nel molteplice.

1 G. Paolini nell’intervista di B. Marcelis, in “Domus”, n. 607, Milano, giugno 1980, p. 48.
2 I tre interventi a collage sono costituiti rispettivamente dal ritratto fotografico dell’artista seminascosto da un libro bianco (cfr. GPO-0241), dalla fotografia di un righello posato su un foglio bianco appuntato su un fondo nero, e dalla riproduzione di una doppia pagina dell’Antologia Palatina (libro VII, epigrammi 8-10), in cui figura un poema che evoca il pianto delle figlie di Mnemosine per la morte di Orfeo.

1980 Berna, Kunsthalle Bern, Fabro, Kounellis, Merz, Paolini. Materialien zu einer Ausstellung, 29 febbraio - 7 aprile, non ripr.
1981 Colonia, Galerie Paul Maenz, Giulio Paolini, 30 giugno - 1 agosto.
1992-93 Münster, Westfälisches Landesmuseum, Das offene Bild. Aspekte der Moderne in Europa nach 1945, 15 novembre 1992 - 7 febbraio 1993, itinerante: Lipsia, Museum der bildenden Künste Leipzig, 8 aprile - 31 maggio 1993, ripr. p. 177.
2007 Winterthur, Kunstmuseum Winterthur, Blühendes. Ein Blick auf die Sammlung, 26 agosto - 28 novembre, senza catalogo.
2009 Bonn, Kunst- und Ausstellungshalle der Bundesrepublik Deutschland, Gipfeltreffen der Moderne. Das Kunstmuseum Winterthur. Die Großen Sammlungen, 24 aprile - 23 agosto, itinerante: Rovereto, MART Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, 19 settembre 2009 - 10 gennaio 2010; Salisburgo, Museum der Moderne, 27 febbraio - 30 maggio 2019, edizone tedesca del catalogo: cat. n. 191, ripr. col. pp. 236-237 (allestimento presso collezione permanente Winterthur 2007), riferimento nel testo di D. Schwarz pp. 227-228; edizione italiana del catalogo: cat. n. 198, ripr. col. p. 230 (allestimento presso collezione permanente Winterthur 2007), riferimento nel testo di D. Schwarz p. 218.
G. Paolini in Giulio Paolini, Le Nouveau Musée, Villeurbanne 1984, vol. Images/Index, p. 55 (ripreso dagli scritti della cartella grafica Les fausses confidences, Giulio Einaudi editore, Torino 1983).
G. Paolini, La verità in quattro righe e novantacinque voci, a cura di S. Risaliti, Giulio Einaudi editore, Torino 1996, alla voce “Memoria (Mnemosine)” pp. 120-121.
M. Grüterich, Idylle oder Intensität: Beispiel ‘Città di Riga’, in “Kunstforum International”, n. 39 (numero monografico Italienische Kunst heute, a cura di M. Grüterich), Magonza, marzo 1980, pp. 43, 46, ripr. pp. 45, 91 (veduta espositiva Berna 1980, con particolare).
W.M. Faust, Et quid amabo: Notizen zu Arbeiten von Giulio Paolini, in Giulio Paolini. Del bello intelligibile, catalogo della mostra, Kunsthalle Bielefeld, Bielefeld 1982, p. 17, ripr. (veduta espositiva Berna 1980).
Giulio Paolini, Le Nouveau Musée, Villeurbanne 1984, vol. Images/Index, ripr. p. 54 (veduta espositiva Colonia 1981).
Ästhetik der Absenz, a cura di U. Lehmann e P. Weibel, Klinkhardt & Biermann, Monaco di Baviera-Berlino 1994, ripr. p. 157.
N. Bätzner, Arte Povera. Zwischen Erinnerung und Ereignis: Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis, Verlag für moderne Kunst, Norimberga 2000, pp. 53-57, 61-64 (pp. 84-90 in generale sul tema di Mnemosine e della memoria), 104, ripr. p. 53 (veduta espositiva Colonia 1981).
Jahresbericht 2006. 86. Jahresbericht des Kunstvereins Winterthur, Kunstverein Winterthur, Winterthur 2006, pp. 11-12, 29, 57, ripr. p. 29 e ripr. col. in copertina (allestimento presso collezione permanente Winterthur).
D. Schwarz, Kunstmuseum Winterthur, Fondation BNP Paribas Suisse - Institut suisse pour l’étude de l’art, Zurigo 2007, p. 97, ripr. col. (allestimento presso collezione permanente Winterthur; idem nelle edizioni tedesca e inglese).
M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 1, cat. n. 420, pp. 428-429, ripr. (particolari e veduta Berna 1980) e ripr. col. (allestimento presso collezione permanente Winterthur).
E. Franz, “Vedo e non vedo”, in E. Franz et al., Giulio Paolini. Vedo e non vedo (In tema, n. 1), Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino, Corraini Edizioni, Mantova 2014, pp. 33, 35 (italiano) / 32, 34 (inglese), ripr. col. p. 33 (allestimento presso collezione permanente Winterthur).
B. Della Casa, Un dialogo a tre voci: Mnemosine, Watteau, Paolini, in Teatro di Mnemosine. Giulio Paolini d’après Watteau, catalogo della mostra, Lugano, Spazio -1 Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, Lugano, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2015, p. 46 (italiano), 45 (inglese), ripr. p. 44 (vedute espositive Berna 1980 e allestimento presso collezione permanente Winterthur).
Giulio Paolini. Expositio, catalogo della mostra, Museo Poldi Pezzoli, Milano, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Milano) 2016, ripr. p. 15 (allestimento presso collezione permanente Winterthur).
Kunstmuseum Winterthur. Katalog der Gemälde und Skulpturen/5, a cura di D. Schwarz, Kunstmuseum Winterthur, Winterthur, Richter Verlag, Düsseldorf 2017, pp. 60-62, ripr. pp. 60 (veduta espositiva Berna 1980), 61 (veduta espositiva Colonia 1981), ripr. col. p. 61 (allestimento presso collezione permanente Winterthur).
A. Cortellessa, I rivali invisibili. Paolini e Calvino, evoluzioni fra le cornici, in Giulio Paolini. O.D.E., catalogo della mostra, Castello di Perno, Monforte d’Alba (Cuneo), Fondazione Mancini Carini, Alba 2022, p. 87, ripr. p. 105 n. 11 (particolare).
Scheda a cura di Maddalena Disch , 03/03/2025