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Casa di Lucrezio, 1981

GPO-0454

Due calchi di gesso interi e due in frantumi, tessuti, frammenti di tavoletta in gesso incisa, basi bianche

Due calchi h 47 cm ciascuno, quattro basi 120 x 30 x 30 cm ciascuna, misure complessive variabili

Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino

Acquistato nel 1986, n. inv. C-PAOG-001

L’allestimento ideale del lavoro prevede la contrapposizione in diagonale delle due coppie di teste rispettivamente intere e in frantumi, oppure, in una diversa situazione spaziale, l’allineamento delle basi lungo due lati contrapposti dell’ambiente.

1984, Torino, casa-galleria Christian Stein: allestimento al centro dell’ambiente, con le quattro basi disposte a formare un’area quadrata, sfalsata rispetto ai lati dell’ambiente; le due teste intere sono collocate lungo un’asse diagonale e sono orientate l’una verso l’altra (dalla riproduzione di tale allestimento nel catalogo della mostra “The European Iceberg” pubblicato nel gennaio 1985 si può dedurre che fu realizzato ancora prima della presentazione dell’opera nella mostra “Ouverture” al Castello di Rivoli, nel dicembre 1984. Questa tipologia di allestimento è stata ripresa in seguito più volte per la presentazione dell’opera nella collezione permanente del Castello di Rivoli negli anni Novanta e Duemila).
1984-1987, Rivoli, Castello di Rivoli: allestimento a ridosso di due pareti contrapposte (due elementi su ciascun lato).
2008, Rivoli, Castello di Rivoli: allestimento a ridosso di un’unica parete (due coppie, ognuna a un’estremità della parete), insieme a tutte le altre opere dell’artista appartenenti alla collezione del museo.
2011, Mosca,
Multimedia Art Museum: allestimento concentrato con le quattro basi ravvicinate; le due teste intere sono orientate verso l’esterno (allestimento ripreso da quello consueto dell’opera nella collezione permanente del Castello di Rivoli, ma con errori, non curato dall’artista).
2013, Torino, Palazzo Chiablese: allestimento con le quattro basi disposte a formare un’area quadrata, parallela ai lati dell'ambiente (l'ambiente arredato e di per sé ricco ha suggerito all’artista un allestimento meno "impositivo", più "silenzioso" rispetto a quello in un ambiente vuoto, dove è l'opera a dominare). Le due teste intere lungo un asse diagonale sono orientate verso l’esterno. A terra, impigliato nel drappo che ricade, vi è un unico frammento di gesso (della testa). Sulla base con i frammenti integralmente avviluppati nel tessuto, non vi è alcun frammento di tavoletta a terra; il frammento più grande del viso è lasciato a vista, con il tessuto che lo avvolge all'altezza degli occhi (come a coprire lo sguardo). In una testa intera, il frammento chiaramente visibile di tavoletta, con una parte del disegno inciso, è appoggiato alla testa sul lato sinistro; nell'altra testa, è appoggiato a sinistra. Nella testa intera con il frammento leggibile di tavoletta, il tessuto è avvolto solo dietro la tavoletta (non fascia la testa). Nella testa intera con il frammento più piccolo di tavoletta, il tessuto è avvolto sotto la testa, senza fare troppo volume, senza sporgere troppo.
2017, Rivoli, Castello di Rivoli: il drappo che ricade a terra è esteso in tutta la sua lunghezza, come un lungo strascico, e accoglie un frammento di gesso.

Casa di Lucrezio è un tema sviluppato in sette varianti coeve (da GPO-0452 a GPO-0458), seguite da altre due versioni realizzate nel 1982 e nel 1984 (GPO-0481, GPO-0517). Comune denominatore tra i lavori è la frammentazione di una tavoletta di gesso con inciso il disegno del labirinto scalfito su un pilastro dell’abitazione di Lucrezio a Pompei1, abbinata a una rassegna di possibili sembianze del poeta latino, evocato attraverso il calco in gesso di una testa apollinea e un tessuto drappeggiato. Il ricalco dell'antica incisione è frantumato di volta in volta in un numero crescente di frammenti – a cominciare dalla rottura in due parti nel primo lavoro – che accentua la componente labirintica2. La graduale suddivisione del disegno definisce anche una complementare moltiplicazione dei volti del poeta – a partire da due teste e due tessuti nella versione iniziale – che insieme alle diverse posizioni del calco e alle variazioni di colore dei tessuti amplifica via via la domanda sulla possibilità di definizione di una figura inafferrabile.
La terza versione è definita dalla frammentazione in quattro parti della tavoletta incisa e dalla presenza di quattro calchi della testa classica, due interi e due in frantumi. Le teste integre, posate ognuna su una base, riprendono due configurazioni inscenate nella versione immediatamente precedente, mentre i cocci di quelle rotte introducono due nuove varianti: in un caso i frammenti di gesso sono avviluppati nel drappo color fucsia scuro a formare un involto posato sopra la base, mentre nell’altro il calco spezzato della testa giace a terra, sul tessuto che ricade lungo i lati della base.
Nelle parole dell’artista: “L’intenzionalità di questo lavoro sta nell’evocare – e non nel rappresentare – l’idea del continuo divenire di uno spazio possibile, abitato dalla poesia. Il titolo porta a un altro luogo, i calchi indicano un loro luogo d’origine, il disegno del labirinto evoca non solo un altro luogo – la Casa di Lucrezio – ma anche la figura simbolica del labirinto. Sono vari elementi tutti intenzionati a sottrarsi alla visione per suggerire, invece, un vuoto denso di evocazione, un fare spazio alla possibilità di immaginazione che ognuno di noi ha”
3.

1 Il disegno originale con la scritta “Labyrinthus Hic Habitat Mynotaurus” è stato tratto dall’Enciclopedia Einaudi, Torino 1979, vol. 8, p. 12, voce “labirinto”, citato come labirinto “su un pilastro della Casa di Lucrezio”. Di fatto, la casa pompeiana presso la quale fu rinvenuto il disegno è la domus del duoviro Marco Lucrezio Frontone e non del poeta Tito Lucrezio Caro (cfr. G. Sarullo, Labirinti a Pompei: a proposito di CIL IV 2331, in “Oebalus. Studi sulla Campania nell’Antichità”, vol. 3, Roma 2008, pp. 203-223, ringrazio Stefano Menichini per la comunicazione). Paolini stesso non ricorda se la sua associazione fu una licenza poetica o un errore inconsapevole.
2 Il disegno è stato inciso su tavolette di gesso di 35 x 35 cm, successivamente frantumate.
3 G. Paolini nell’intervista di F. Pasini, in “L’Illustrazione italiana”, n.s., a. V, n. 24, Milano, novembre 1985, p. 21. Sul labirinto come fonte di ispirazione per la Casa di Lucrezio cfr. anche G. Paolini nell’intervista di C. Grenier, in “Flash Art” (edizione francese), n. 3, Milano, primavera, 1984, p. 41 (ripubblicato in Giulio Paolini. La voce del pittore - Scritti e interviste 1965-1995, a cura di M. Disch, ADV Publishing House, Lugano 1995, p. 191, con errori nella fonte bibliografica).

Testa di Efebo su busto moderno, secondo quarto I sec. d.C. - prima metà II sec. d.C., marmo bianco, Musei Reali - Museo di Antichità, Torino.
Disegno del labirinto con la scritta tratto da
Enciclopedia Einaudi, Torino 1979, vol. 8, p. 12 (voce “labirinto”).

1984-85 Rivoli, Castello di Rivoli, Ouverture, 19 dicembre 1984 - febbraio 1985, citato come esposto p. 131 n. 75, ripr. col. pp. 62-64 (veduta dell’opera in mostra, con particolari).
1986 Rivoli, Castello di Rivoli, Ouverture II, da giugno, ripr. col. p. 65 (veduta dell’opera in mostra, particolare).
1986-87 Rivoli, Castello di Rivoli, Markus Lüpertz, Giulio Paolini: figure, colonne, finestre, 19 dicembre 1986 - 29 marzo 1987, citato come esposto p. 117 n. 52 (con datazione errata “1981-84”), ripr. p. 132 (veduta dell’opera in mostra, particolare).
1987 Erice, “La Salerniana”, ex Convento di San Carlo, Incrocio: un racconto, 6 giugno - 12 luglio, citato come esposto p. 69 (con datazione errata “1981-89”), ripr. p. 60 (veduta espositiva Rivoli 1986-87).
2008-09 Rivoli, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Una stanza tutta per sé, 2 aprile 2008 - 18 gennaio 2009, senza catalogo.
2011 Mosca, Multimedia Art Museum, Arte Povera in Moscow. Works from the collection of the Castello di Rivoli, 24 maggio - 10 luglio 2011, citato come esposto p. 127, ripr. col. pp. 87 (allestimento Rivoli [data sconosciuta]), 170-171, 173 (vedute dell'opera in mostra), con nota di commento anonima p. 140.
2013 Torino, Palazzo Chiablese, allestimento temporaneo di opere appartenenti al Castello di Rivoli, 21 marzo - 10 maggio, senza catalogo.
2017-19 Rivoli, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, allestimento della collezione, dal 25 luglio 2017.
2022 Rivoli, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, allestimento della collezione, dal 30 luglio; esposto nella Sala cinese.
G. Paolini nell’intervista di C. Grenier, Giulio Paolini, in “Flash Art” (edizione francese), n. 3, Milano, primavera, 1984, p. 41 (ripubblicato in italiano in Giulio Paolini. La voce del pittore - Scritti e interviste 1965-1995, a cura di M. Disch, ADV Publishing House, Lugano 1995, p. 191, con errori nella fonte bibliografica).
G. Paolini nell’intervista di F. Pasini, La parola e la mano, in “L’Illustrazione italiana”, a. V, n. 24, Milano, novembre 1985, p. 21 (ripubblicato in Giulio Paolini. La voce del pittore, cit., Lugano 1995, p. 208).
G. Paolini nell’intervista di E. Pizzo, in Giulio Paolini. Casa di Lucrezio, 1981-84, scheda monografica, Castello di Rivoli Museo d’arte contemporanea, Rivoli 1987.
The European Iceberg. Creativity in Germany and Italy Today, catalogo della mostra, Art Gallery of Ontario, Toronto, Nuove Edizioni Gabriele Mazzotta, Milano 1985, ripr. col. p. 153 (allestimento presso collezione Christian Stein, Torino, con datazione errata “1981-82”).
E. Pizzo, in Giulio Paolini. Casa di Lucrezio, 1981-84, scheda monografica, Castello di Rivoli Museo d’arte contemporanea, Rivoli 1987, s.p. (con datazione errata “1981-84”), ripr. col. (allestimento presso collezione permanente Rivoli 1986, particolare), ripr. b/n (veduta espositiva Rivoli 1984).
Colección Sonnabend, catalogo della mostra, Centro de arte Reina Sofía, Madrid 1987, ripr. col. p. 235 (allestimento nella casa-galleria di Christian Stein, Torino, con datazione errata “1981-84”; erroneamente riprodotto in luogo della versione in mostra); edizione francese: Collection Sonnabend, catalogo della mostra, capc Musée d’art contemporain, Bordeaux 1988, ripr. col. p. 251 (con rettifica della collezione della versione riprodotta).
Eighty. Sculpture des années 80 / Sculpture of the 80’s, Eighty Publications, [Belgio] 1990, ripr. col. pp. 155.
La Collezione, Castello di Rivoli Museo d’arte contemporanea, Rivoli, Edizioni Charta, Milano 1994, commento di G. Verzotti p. 112 (con datazione errata “1981-84”), ripr. col. (allestimento presso collezione permanente Rivoli 1994).
Il mito e il classico nell’arte contemporanea italiana 1960-1990, catalogo della mostra, Fortezza Firmafede, Sarzana, Edizioni Gabriele Mazzotta, Milano 1995, ripr. p. 18 (veduta espositiva Rivoli 1986-87, particolare, con datazione errata “1981-84”).
M. Unterdörfer, Die Rezeption der Antike in der Postmoderne: der Gipsabguss in der italienischen Kunst der siebziger und achtziger Jahre, VDG Verlag und Datenbank für Geisteswissenschaften, Weimar 1998, pp. 36, 169, cat. n. 43 p. 143 (con datazione errata “1981-84”), ripr. n. 27 p. 216 (particolare).
Arte povera in collezione, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli, Edizioni Charta, Milano 2000, scheda ragionata di M. Disch p. 212, ripr. col. p. 213 (allestimento presso collezione permanente Rivoli 1994).
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. La Residenza Sabauda - La Collezione, a cura di I. Gianelli e M. Beccaria, Umberto Allemandi & C., Torino 2003, commento di G. Verzotti pp. 287-288 (con datazione errata “1981-1984”), ripr. col. p. 289 (allestimento presso collezione permanente Rivoli 1994).
L.V. Masini, L’arte del Novecento. Dall’Espressionismo al Multimediale, vol. XI: L’Arte come idea, Giunti, Firenze - Gruppo Editoriale Espresso, Roma 2003, ripr. col. n. 2850 p. 558 (allestimento presso collezione Christian Stein, Torino, con datazione errata “1981-82”).
Mentalgrafie. Viaggio nell’arte contemporanea italiana / Mentalscapes. A Journey through Italian Contemporary Art, catalogo della mostra, Tel Aviv Museum of Art, Tel Aviv, Skira editore, Milano 2007, ripr. col. p. 25 (allestimento presso collezione permanente Rivoli 1994).
M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 1, cat. n. 454, p. 465, ripr. col. (allestimento presso collezione permanente Rivoli 1994).
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. La Residenza Sabauda – La Collezione, Skira editore, Milano 2008, p. 409, ripr. col. pp. 410 (allestimento presso collezione permanente Rivoli 1994), 416-417 (veduta espositiva Rivoli 2008).
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. La storia e le collezioni, a cura di C. Christov-Bakargiev e M. Beccaria, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli, Umberto Allemandi & C., Torino 2023, vol. I, p. 72 (riferimento nel testo di F. Belloni), non ripr.; vol. II, p. 820 (riferimento nel testo di M. Beccaria), ripr. col. p. 818.
Arte Povera. Dialoghi / Dialogues, catalogo della mostra, Tornabuoni Arte, Parigi, Forma Edizioni, Firenze 2024, ripr. col. p. 183 (allestimento presso collezione permanente Rivoli 1994).
Scheda a cura di Maddalena Disch , 30/04/2025