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Cahiers d’art, 1994

GPO-0742

Matita e collage su stampa fotografica e su carta

Nove elementi incorniciati 35.5 x 50 cm ciascuno, misure complessive variabili

Collezione dell'artista

L’allestimento è variabile secondo la situazione disponibile. L’unica premessa è la collocazione degli elementi incorniciati a più di un livello, incluso il pavimento (alcuni su una mensola o a parete, altri al suolo). La disseminazione degli elementi cartacei dipende dalla situazione espositiva; in un contesto spaziale più ristretto, possono anche essere omessi.

1996, Roma, Villa Medici: i nove elementi sono disposti in ordine sparso in una nicchia a forma di T, con alcuni elementi appoggiati sul piano orizzontale e altri inseriti nella rientranza mediana, come fossero in caduta libera.
2006, Bergamo, GAMeC: i nove elementi – distribuiti in parte su un piano in lieve aggetto dalla parete e in parte al suolo – sono integrati con sedici disegni (orbite planetarie, una mano intenta a disegnare, fughe prospettiche, insiemi di riquadri ecc.) disseminati intorno alle cornici, nonché con una “caduta” di fogli bianchi dall’alto della parete fino a terra.

I nove elementi incorniciati propongono diverse variazioni iconografiche sul motivo del foglio bianco, come fossero pagine di un album da disegno o di un quaderno, evocato nella locuzione francese del titolo.
Cinque elementi propongono un riquadro bianco su uno sfondo variabile
1, talora con un disegno di altri riquadri tracciato sul passe-partout; un sesto elemento presenta un riquadro centrale nero. I restanti tre elementi presentano rispettivamente: un passe-partout bianco, vuoto, con un disegno di riquadri inclinati; un passe-partout nero con un foglio bianco recante un tracciato a matita che allude a un foglio in posizione inclinata; un passe-partout nero in cui si affaccia l’immagine a stampa di un foglio bianco precedentemente ripiegato2.
L'allestimento dei nove elementi incorniciati, variabile secondo la situazione espositiva, prevede la disposizione dei componenti a diversi livelli incluso il pavimento, eventualmente integrati con altri disegni e/o fogli bianchi.

1 Si tratta dell’iconografia di base delle tre tavole dell’edizione grafica Cahiers d’art realizzata nel 1974 (GPE-0014) che vedono susseguirsi: 1) un foglio bianco applicato al centro della fotografia di un libro aperto che riproduce un ambiente espositivo, come fosse un quadro sospeso a parete; 2) un foglio bianco più grande, che copre quasi per intero l'immagine del libro e reca al centro un riquadro disegnato a matita; 3) un foglio bianco che nasconde tutta la fotografia e presenta in forma di disegno la situazione della prima tavola. L’immagine del libro riproduce la doppia pagina del catalogo dell'esposizione "Teatro delle mostre" (Lerici Editore, Roma 1968), con la veduta espositiva dell’opera di Paolini esposta in quella rassegna. Il titolo riprende quello della rivista parigina fondata nel 1926 da Christian Zervos, così come dell’omonima casa editrice, nota per le numerose monografie di artisti moderni francesi.
2 Si tratta di un particolare dell'edizione grafica Œuvres complètes, 1993 (GPE-0093).

Titolo ripreso dalla rivista parigina fondata nel 1926 da Christian Zervos, e dall’omonima casa editrice.

1996 Roma, Accademia di Francia, Villa Medici, Giulio Paolini. Correspondances, 13 marzo - 28 aprile, cat. n. 5, non ripr.
2006 Bergamo, Accademia di Belle Arti, Giulio Paolini. Fuori programma, 6 aprile - 16 luglio, ripr. col. pp. 108-109, 111 (vedute dell’opera in mostra), riferimento nel testo di E. Grazioli pp. 23-24.
M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 2, cat. n. 742, p. 756, ripr. col. (veduta espositiva Bergamo 2006).
Scheda a cura di Maddalena Disch , 03/03/2025