Senza titolo (Man Ray), 1971
GPC-0181
Collage su carta
34 x 24 cm
Ubicazione sconosciuta
Le due sagome a forma di occhio, applicate in alto sul foglio a simulare uno sguardo, recano impressi il nominativo dell’artista statunitense Man Ray.
Il “ritratto” senza volto è puramente nominale: l’enunciazione del nome sostituisce la fisionomia del soggetto. Nello stesso tempo, il nome e il cognome identificano l’artefice dello sguardo rivolto verso l’osservatore.
Nelle parole dell'artista: "Il nome 'Man Ray' costituisce una sineddoche, che attraverso le due parole evoca un ritratto dell’artista. Mi interessava attribuire al nome il ruolo di organo della vista di un volto assente. Man Ray sembra così guardarci attraverso il suo nome”1.
Lo stesso tema è stato ripreso in alcune varianti formulate tra il 1971 e il 1976, compresa un’edizione grafica, che si distinguono principalmente per un diverso sfondo delle due sagome (GPC-0086, GPC-0181, GPC-0182, GPC-2055) oppure per la suddivisione del nominativo tra i due occhi (GPC-2064 e l’edizione grafica GPE-0021).
1 G. Paolini in conversazione con I. Bernardi, 29 ottobre 2012.
• | H. Martin, L'absolu est inexplicable, in “L'art vivant”, n. 53, Parigi, novembre 1974, ripr. p. 14. |
• | Giulio Paolini 1960-1972, catalogo della mostra, Fondazione Prada, Milano 2003, ripr. p. 335. |