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Senza titolo (Man Ray), 1976

GPC-2064

Inchiostro nero e collage su carta

52.4 x 37.7 cm

Firmato e datato al recto, in basso a destra: “Giulio Paolini 1976”

Collezione dell'artista

Due elementi di carta argentata a forma di occhio, ritagliate a mano, recano inscritte a inchiostro nero, in calligrafia autografa, le parole "man" (a sinistra) e "ray" (a destra). Applicate in alto sul foglio bianco, a breve distanza l'una dall'altra, le due sagome simulano uno sguardo senza volto. 
Il nome e cognome del noto artista statunitense impersonano un’identità, ovvero individuano l’artefice di uno sguardo che si rivolge verso l’osservatore. L’enunciazione del nome sostituisce la fisionomia della persona che è così evocata in forma letterale.
Nelle parole dell'artista: "Il nome 'Man Ray' costituisce una sineddoche, evocando la presenza del ritratto dell’artista a cui si riferisce. Mi interessava attribuire ad un nome composto da lettere il ruolo di organo della vista di un volto assente. L’artista sembra così guardarci attraverso il suo nome”
1.
Lo stesso tema è stato ripreso in alcune varianti formulate tra il 1971 e il 1976, compresa un’edizione grafica, che si distinguono principalmente per un diverso sfondo delle due sagome (GPC-0086, GPC-0181, GPC-0182, GPC-2055) oppure per la suddivisione del nominativo tra i due occhi (GPC-2064 e l’edizione grafica GPE-0021).


1 G. Paolini in conversazione con I. Bernardi, 29 ottobre 2012.

2023 Genova, Palazzo Ducale, Man Ray. Opere 1912-1975, 11 marzo - 9 luglio, ripr. p. 31 (con titolo incompleto “Man Ray”), riferimento nel testo di G. Pazzola p. 27.
Scheda a cura di Bettina Della Casa e Maddalena Disch, 03/03/2025