Ennesima (appunti per la descrizione di sei tele datate 1975), 1975
GPO-0297
Matita su tela preparata
Sei elementi 30 x 20 cm ciascuno, misure complessive 30 x 130 cm
Firmato e titolato al verso del sesto elemento, sul telaio: “Giulio Paolini” (in alto), “Ennesima / (appunti per la descrizione / di sei tele datate 1975)” (in basso)
Collezione privata, Como
Dall’una all’altra delle sei tele, una progressiva suddivisione reticolare prende il sopravvento sulla calligrafia automatica – un’ipotetica descrizione dell’opera medesima – fino a sostituirsi del tutto all’immagine scritturale e apparire come disegno.
Nelle parole dell’artista: “Tre elementi, dunque: la scrittura, l’immagine, il tempo. Ciascuno di essi, però, si esaurisce nella propria enunciazione nominale e, assieme, non possono chiamarsi costitutivi. La scrittura, dimentica di qualsiasi comunicazione, non conserva che la sua apparenza, non descrive altro che sé stessa. Il disegno è il limite estremo della propria legittimità, la definizione della superficie della pagina. Il tempo suggerisce la trama e detta, attraverso la successione dei due elementi che lo rivelano, la misura enigmatica del racconto: sottrae ulteriore veridicità sia alla scrittura che al disegno, regola la loro compenetrazione in un’identità continuamente variabile, moltiplicabile all’infinito, ma immutabile per destino. La prima pagina è già l’ultima, l’ultima è ancora la prima, la sequenza muove da un uguale verso un uguale. Ecco quindi la neutralità di una dinamica che, sempre attraverso l’uso degli stessi elementi, non approda ad altro che non sia il suo proprio sviluppo infinitesimale. Il titolo Ennesima, appunto, vorrebbe richiamare la possibilità di elevazione ad infinito di questo processo. Come dire che non è forse così ovvio stabilire che la dimensione figurativa, visiva, nasca come immagine pura e semplice e non abbia invece l’implicita e intima necessità di descriversi, la vocazione a trovare un’altra forma più definitiva di sé”1.
Il tema di Ennesima nasce nel 1972-73 con alcune opere su carta, che traevano origine dal quadro Appunti per la descrizione di un quadro datato 1972 (1972, GPO-0238). È stato in seguito sviluppato in una prima versione su tela (1973, GPO-0255), in un’edizione grafica (1975, GPE-0017), così come in due ulteriori versioni più estese, realizzate nel 1987 (GPO-0628) e nel 1988 (GPO-0625).
1 G. Paolini in Giulio Paolini. Atto unico in tre quadri, catalogo della mostra, Studio Marconi, Milano, Gabriele Mazzotta editore, Milano 1979, p. 107.
1992-93 | Parigi, Galerie Di Meo, Giulio Paolini. Œuvres de 1963 à 1978, 27 novembre 1992 - 30 gennaio 1993, citato come esposto p. 67 n. 20 (con riferimenti bibliografici relativi all’edizione grafica Ennesima), ripr. col. pp. 48-49. |
• | G. Paolini in Giulio Paolini. Atto unico in tre quadri, catalogo della mostra, Studio Marconi, Milano, Gabriele Mazzotta editore, Milano 1979, pp. 106-107 (ripubblicato in Giulio Paolini. La voce del pittore - Scritti e interviste 1965-1995, a cura di M. Disch, ADV Publishing House, Lugano 1995, p. 67). |
• | G. Paolini in Giulio Paolini. Le “opere a venire”, Atti dell’incontro con l’artista, Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”, Perugia, 28 aprile 1981, Perugia 1982, pp. 11-12. |
• | B. Corà, L’artista? Un acrobata!, in G. Paolini, Ancora un libro, Editrice Inonia, Roma 1987, p. 7 (in generale sul gruppo di opere intitolate Ennesima), non ripr. |
• | A. Coulange, La conversion universelle des choses en images, in Id., Giulio Paolini, Carnets de la commande publique, Éditions du Regard, Parigi 1997, pp. 22, 24, non ripr. (in generale sul gruppo di opere intitolate Ennesima; ripubblicato in Id., L’œil indiscret, L’Harmattan, Parigi 2003, p. 145, non ripr.). |
• | M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 1, cat. n. 297, p. 306, ripr. col. |