Les Fausses Confidences, 1983
GPC-0454
Matita e collage su carta
Dodici elementi 47.5 x 34 cm ciascuno
Titolato, firmato e datato al verso del dodicesimo elemento, al centro: “ “Les Fausses Confidences” / Giulio Paolini / 1983”
Collezione dell'artista
I dodici fogli hanno quale protagonista la figura maschile ripresa dal dipinto di Jean-Antoine Watteau intitolato L’Indifférent (1717), associato a uno o più quadrilateri bianchi. Ciascuna tavola richiama inoltre, attraverso una citazione iconografica o un particolare compositivo, un’opera precedente dell’artista.
Come un giocoliere impegnato a dare prova della propria abilità, l’attore settecentesco che si esibisce in numeri di virtuosismo rappresenta una controfigura dell’autore, intento a passare in rassegna una serie di congetture relative al divenire di una potenziale opera.
Il titolo evoca l’omonima commedia settecentesca del drammaturgo francese Pierre de Marivaux, in cui false confidenze sono in realtà rivelazioni di falsi segreti, e dove il potere del linguaggio condiziona l’essere e l’apparire in un’ambiguità di fondo.
Il tema e l’attore protagonista, introdotti nel 1980 (cfr. l’edizione dallo stesso titolo, GPE-0038), trovano riscontro nell’omonimo lavoro di grande formato realizzato negli ultimi mesi del 1983 (GPO-0506).
I dodici collage hanno dato origine alla cartella grafica dallo stesso titolo, realizzata nel medesimo anno e documentata nel Catalogo ragionato online delle edizioni e dei multipli al numero GPE-0042.
• Jean-Antoine Watteau, L’Indifférent, 1716, olio su tavola, 25 x 19 cm, Musée du Louvre, Parigi (riproduzione tratta da L’opera completa di Watteau, collana “Classici dell’arte”, n. 21, Rizzoli, Milano 1968, tav. XI).
• Primo elemento: immagine della mano tratta da Denis Diderot, Jean Baptiste Le Rond d’Alembert, Encyclopédie, ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers. Recueil de planches sur les sciences, les arts libéraux et les arts méchaniques, avec leur explication. Seconde livraison, en deux parties. Première partie, Parigi 1763, p. 126, tav. III (“L’Art d’écrire”).
• Quinto elemento: Disegno del labirinto con la scritta tratto da Enciclopedia Einaudi, Torino 1979, vol. 8, p. 12 (voce “labirinto”).
• Titolo ripreso dalla commedia di Pierre de Marivaux, Les fausses confidences, 1737.