Lezione di pittura, 1994
GPC-0881
Collage su carta, ritaglio
50 x 55 cm
Titolato, firmato e datato al verso, al centro: “Lezione di / pittura” / Giulio Paolini / 1994”
Collezione privata, Torino
L’opera propone il disegno al tratto di un ambiente, con due porte sullo sfondo e un pavimento scandito da un reticolo prospettico1. Sulla parete di fondo, al centro della tavola, un riquadro ritagliato evoca un quadro. Nel vano di passaggio a destra, un valletto è associato all’inizio di una serie di riquadri fotografici che riproducono dei cocci di gesso2. In primo piano, a sinistra, si affaccia uno scorcio della riproduzione fotografica del verso di una grande tela (tratta da Las Meninas, 1656, di Diego Velázquez), mentre appena oltre si scorge un uomo seduto con la testa tra le mani (ripreso dal dipinto Beethoven, 1900, di Lionello Balestrieri). Il piano prospettico del pavimento è animato da elementi diversi, inscritti ognuno in una forma geometrica: una fiammella rossa al centro di un cerchio, un tondo azzurro in una losanga, una sfera cosmica all’interno di un cerchio, un frammento fotografico di un mosaico pavimentale inscritto in un rettangolo squadrato dalle diagonali rosse, e a destra un particolare della struttura volumetrica basata sulla moltiplicazione di Disegno geometrico3.
Il personaggio assorto – una controfigura dell’autore – sembra meditare sul “suo” quadro, in attesa dell’ispirazione o di una rivelazione. Un quadro ignoto, suggerito dal misterioso verso velazquiano, che si rispecchia nell’incognita del quadro cieco (il ritaglio vuoto) al centro della parete sullo sfondo. Gli altri elementi d’immagine lasciano pensare a tracce di opere già consumate o ancora a venire, oggetti di scena di una rappresentazione senza copione; in una chiave di lettura allegorica, la fiamma, il tondo azzurro, la sfera cosmica e il particolare di pavimento, somigliante a una pietra, sembrano alludere ai quattro Elementi (fuoco, acqua, aria, terra), quali simbolo dell’ineffabile Tutto.
L’opera fa parte di una serie di varianti tematiche, avviata nel 1994 e proseguita fino al 1998 sia nel grande formato (cfr. GPO-0752, GPO-0753 e in particolare GPO-0754), sia su carta (cfr. in particolare GPC-0882, GPC-0903, GPC-0904, GPC-0913, GPC-0926, GPC-1761).
L’opera costituisce il collage originale dell’edizione grafica realizzata l’anno successivo, per la sovracoperta del volume di scritti dell’artista intitolato Lezione di pittura, documentata nel Catalogo ragionato online delle edizioni e dei multipli al numero GPE-0095.
1 Il disegno introdotto nel 1991, nella serie di lavori intitolati Contemplator enim, riproduce l’atrio d’ingresso dell’abitazione torinese di Giulio Paolini (cfr. GPC-0807, GPC-1676).
2 L’immagine è ripresa dal quinto elemento dell’opera su carta Contemplator enim, 1991 (GPC-0807), che riproduce una coppia di valletti intenti a tenere o porgere sette quadrati fotografici allineati in orizzontale.
3 Il particolare pavimentale è desunto da una fotografia del pavimento dello stesso atrio d’ingresso di casa Paolini, mentre il rettangolo con le diagonali rosse richiama Disegno geometrico, 1960; per la struttura volumetrica si rimanda al settimo elemento di Contemplator enim (GPC-0807).
• Verso della tela: Diego Velázquez, Las Meninas, 1656, olio su tela, 318 x 276 cm, Museo del Prado, Madrid.
• Figura: Lionello Balestrieri, Beethoven, 1900, olio su tela, 202 x 420 cm, Museo Revoltella, Trieste.
1995 | Roma, Gian Enzo Sperone, Giulio Paolini, dal 6 aprile, ripr. col. sul cartoncino d’invito. |
• | Giulio Paolini / Giorgio de Chirico, a cura di A. Cortellessa, Nino Aragno editore, Torino 2019, ripr. col. p. 25. |