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Vedo (la decifrazione del mio campo visivo), 1969

GPO-0189

Matita su tela preparata

225 x 375 cm (quattro elementi 112.5 x 187.5 cm ciascuno)

Firmato, titolato e datato al verso del primo elemento, sul telaio in alto a sinistra: “Giulio Paolini / Vedo 1969”

Pinault Collection

La moltitudine di punti segnati a matita su quattro tele preparate, accostate a contatto, rintraccia l’area corrispondente al campo visivo tanto dell’autore quanto dello spettatore. “Vedo è lo schema astratto e concettuale della visione, è la traduzione in cifre del fenomeno del vedere”1, dichiara l’artista.
L’opera costituisce una replica coeva della prima versione realizzata originariamente su fogli di carta e più tardi direttamente sulla parete (GPO-0188). Il tema di
Vedo è stato successivamente sviluppato in altre quattro varianti (GPO-0276, GPO-0512, GPO-1051, GPO-1068).

1 G. Paolini nell’intervista di A. Bonito Oliva, in Paolini: opere 1961/73, Studio Marconi, Milano 1973, s.p. (ripubblicato in Giulio Paolini. La voce del pittore – Scritti e interviste 1965-1995, a cura di M. Disch, ADV Publishing House, Lugano 1995, p. 152).

1987 Parigi, Galerie Durand-Dessert, Arte Povera 1965-1971, 10 gennaio - 7 marzo.
1987 Nîmes, Musée des Beaux-Arts, Italie hors d’Italie, 10 luglio - 30 settembre, citato come esposto p. 214 n. 53 (con misure errate “225 x 320 cm”), ripr. p. 98 (particolare).
1995 Parigi, Galerie Durand-Dessert, Arte Povera 1965-1972, 11 marzo - 13 maggio.
1998 Parigi, Galerie Durand-Dessert, Le corps en perspective, 30 maggio - 25 luglio.
2004 Grenoble, Musée de Grenoble, L’Art au Futur Antérieur. Liliane et Michel Durand-Dessert, l’engagement d’une galerie 1975-2004, Musée de Grenoble, Grenoble, 10 luglio - 4 ottobre, ripr. col. s.p. (con misure errate).
2008-10 Venezia, Palazzo Grassi, Italics. Arte italiana fra tradizione e rivoluzione 1968-2008, 27 settembre 2008 - 22 marzo 2009, itinerante: Chicago, Museum of Contemporary Art, 14 novembre 2009 - 14 febbraio 2010, edizione italiana del catalogo: ripr. col. pp. 143 (erroneamente riprodotto due volte sulla medesima pagina), 303.
2013-15 Venezia, Punta della Dogana, François Pinault Foundation, Prima materia, 30 maggio 2013 - 15 febbraio, citato come esposto p. 246, ripr. col. pp. 220-221, 233 (vedute dell'opera in mostra).
2024-25 Parigi, Bourse de Commerce – Pinault Collection, Arte Povera, 9 ottobre 2024 - 20 gennaio 2025, ripr. pp. 154-155 (particolare), scheda di N.X. Ferrand p. 249.
G. Paolini nell’intervista di A. Bonito Oliva, Dentro il linguaggio, in Paolini: opere 1961/73, catalogo della mostra, Studio Marconi, Milano 1973, s.p. (ripubblicato in Giulio Paolini. La voce del pittore – Scritti e interviste 1965-1995, a cura di M. Disch, ADV Publishing House, Lugano 1995, p. 152).
P. Tedeschi, In una casa “povera”. Una Collezione di Arte Povera, in “Vogue Italia”, n. 391, Milano, settembre (II) 1982, ripr. col. p. 845 (allestimento presso collezione Ermini, Ponti sul Mincio).
Giulio Paolini 1960-1972, a cura di G. Celant, Fondazione Prada, Milano 2003, ripr. p. 293 (particolare).
M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 1, cat. n. 189, p. 203, ripr.
N.X. Ferrand, Un retour à la ‘Nature’? Être vivant, in “Beaux Arts Hors-série. Arte Povera à la Bourse de Commerce”, Parigi, ottobre 2024, p. 50, non ripr.
Scheda a cura di Maddalena Disch , 05/03/2025