Idem (regesto delle opere come motivo a punti multicolori), 1972
GPO-0244
Tempera su tela preparata
Quarantanove elementi 20 x 30 cm ciascuno, misure complessive variabili
Collezione privata
L’allestimento dell’opera prevede la disposizione a griglia dei 49 elementi, con intervalli regolari tra l’uno e l’altro, su più pareti contigue oppure su un’unica parete a formare un grande quadrilatero di 7 x 7 unità. Nel caso di una disponibilità spaziale ristretta è possibile omettere alcuni elementi. In alternativa è possibile anche un accostamento a fregio continuo, su più pareti, ad altezza dello sguardo o in alto sulla parete (come nella prima esposizione dell’opera a Torino nel 1973).
L’allestimento richiede in ogni caso una prossimità delle tele su almeno un lato, in modo che i tracciati puntiformi generino otticamente dei rettangoli fra una tela e l’altra.
Quarantanove tele preparate presentano ciascuna, in corrispondenza dei punti mediani perimetrali, quattro semirettangoli, definiti da un tracciato puntiforme multicolore dipinto a tempera. Nell’insieme, i semirettangoli di una tela trovano riscontro in quelli delle tele adiacenti, formando una moltitudine di presunti “quadri”. Le tele risultano “annullate” nella loro presenza reale, a favore delle innumerevoli e precarie immagini che si profilano fra l’una e l’altra di esse.
Idem inaugura un ciclo di sette lavori realizzati fra il 1972 e il 1978, accomunati dall’idea di un “regesto” di “opere” formulate di volta in volta in forma di un diverso “motivo” (GPO-0244, GPO-0245, GPO-0261, GPO-0265, GPO-0296, GPO-0335, GPO-0400). Nelle parole dell’artista: “Il ciclo di opere intitolate Idem nasce come ipotetico regesto di tutte le opere esistenti, esistite o possibili: astratto e virtuale, mi permette di procedere nel tempo e nella storia dell’arte enumerando senza nominarle le immagini che la costituiscono.”1. “Idem non identifica quali opere, ma indica che quelle opere costituiscono un assieme che preesiste in certo modo a qualsiasi ulteriore analisi o identificazione.”2
1 G. Paolini in conversazione con M. Disch (2008), in M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 1, cat. n. 245, p. 254.
2 G. Paolini nell’intervista di C. Marchetti (1994), in Giulio Paolini. La voce del pittore – Scritti e interviste 1965-1995, a cura di M. Disch, ADV Publishing House, Lugano 1995, p. 288.
1973 | Torino, Galleria Notizie, Giulio Paolini. Idem, dal 26 gennaio. |
2004 | Berna, Ambasciata d’Italia, Tra forma e spazio: un cammino nell’arte dell’Italia moderna, 2 giugno - 2 luglio, ripr. col. p. 50. |
2005 | Berlino, Galerie Davide Di Maggio, Italiana: über Künstler der Arte Povera, 30 settembre - 26 dicembre. |
• | G. Paolini, Idem, Giulio Einaudi editore, Torino 1975, p. 82, nuova edizione Electa, Milano 2023, p. 108 (in generale sulle prime quattro versioni di Idem [GPO-0244, GPO-0245, GPO-0261, GPO-0265]; prima pubblicazione in G. Paolini, Paolini, catalogo della mostra, Galleria Il Sole, Bolzano 1974, s.p.). |
• | G. Paolini nell’intervista di C. Marchetti (1994), in Giulio Paolini. La voce del pittore – Scritti e interviste 1965-1995, a cura di M. Disch, ADV Publishing House, Lugano 1995, p. 288) |
• | G. Paolini nell’intervista di A. Mammì, in “L’espresso”, Roma, 30 ottobre 2003, p. 146. |
• | G. Paolini in conversazione con M. Disch (2008), in M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 1, cat. n. 245, p. 254. |
• | T. Trini, Giulio Paolini, un decennio. Parte seconda: Un disegno geometrico e la geometria di un disegno, in “Data”, a. III, n. 9, Milano, autunno 1973, ripr. p. 40 (veduta espositiva Torino 1973, con datazione errata “1973”). |
• | G. Paolini, Idem, Giulio Einaudi editore, Torino 1975, ripr. p. 83 (veduta espositiva Torino 1973); nuova edizione Electa, Milano 2023, ripr. p. 109 (veduta espositiva Torino 1973). |
• | Giulio Paolini, Università di Parma, Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Quaderno n. 30, Parma 1976, ripr. n. 162 (veduta espositiva Torino 1973). |
• | Identité Italienne. L’art en Italie depuis 1959, a cura di G. Celant, Centre Georges Pompidou, Parigi, Centro Di, Firenze 1981, ripr. p. 413 (veduta espositiva Torino 1973). |
• | S. Isler, Del bello intelligibile. Semiotische Analyse zu sechs Werken von Giulio Paolini, tesi di dottorato, Philosophische Fakultät I der Universität Zürich, Zurigo 1983, pp. 221-224, 228-241 (in generale sul ciclo Idem), non ripr. |
• | M. Disch, L’atto espositivo. Appunti sul lavoro di Giulio Paolini, in Giulio Paolini. Von heute bis gestern / Da oggi a ieri, catalogo della mostra, Neue Galerie im Landesmuseum Joanneum, Graz, Cantz Verlag, Ostfildern-Ruit 1998, pp. 117, 121 (in generale sul ciclo Idem), non ripr. |
• | M. Bandini, M.C. Mundici, M.T. Roberto, Luciano Pistoi: “inseguo un mio disegno”, Hopefulmonster editore, Torino 2008, ripr. pp. 206-207 (veduta espositiva Torino 1973 e veduta d’insieme dei 49 elementi costitutivi dell’opera). |
• | M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 1, cat. n. 244, pp. 252-253, ripr. col. |
• | R. Ferrario, Giulio Paolini. Un viaggio a distanza, Nomos Edizioni, Busto Arsizio 2009, p. 83, ripr. p. 81 (veduta d’insieme dei 49 elementi). |
• | D. Lancioni, Può un’eccellente opera d’arte contemporanea essere ornamentale o decorativa?, in “Predella. Journal of Visual Arts”, n. 37, Pisa, ottobre 2016, pp. 184-185, ripr. col. n. 4. |