Glossario, 1975
GPO-0301
Collage, matita, matita rossa, inchiostro nero e inchiostro rosso su tela preparata e su tela rovesciata
Venticinque elementi 20 x 30 cm ciascuno, misure complessive 180 x 270 cm
Firmato, titolato e datato al verso del venticinquesimo elemento: “Giulio Paolini / Glossario / 1975”
Emanuel Hoffmann-Stiftung, in deposito a lungo termine presso Öffentliche Kunstsammlung Basel, Basilea
Acquistato nel 1980, n. inv. H 1980.5
Glossario si compone di venticinque tele preparate, ordinate in cinque file e intervallate da spaziature uguali alle loro stesse misure; in corrispondenza delle diagonali del “quadro” così costituito, le tele sono rovesciate. Ciascuna tela presenta un intervento a collage, che sulle tele perimetrali riprende motivi desunti da opere precedenti, mentre su quelle centrali compita il titolo dell’opera. Nell’ordine di successione delle tele numerate e nel senso di lettura da sinistra verso destra le tele presentano i seguenti interventi:
1. una riproduzione fotografica a colori di un paesaggio, accartocciata nell’inquadratura di una tela rovesciata;
2. quattro angoli strappati da un foglio di carta argentata, disposti con un leggero rientro negli angoli della tela;
3. una riproduzione fotografica di Disegno geometrico (GPO-0001), applicata su una tela leggermente più grande, con il proseguimento delle rette a inchiostro nero e rosso sulla tela preparata;
4. un foglio bianco, di poco più piccolo della tela, trattenuto nei punti mediani perimetrali da quattro frammenti di una linea tratteggiata strappati da una pagina di giornale;
5. dodici ciotoline bianche, in parte sporche di colore, assemblate nella cavità di una tela rovesciata;
6. sei frammenti strappati da un foglio di carta millimetrata e allineati sulla tela in modo da simulare una linea d’orizzonte;
7. la lettera “G” strappata dal nome “Giulio” sul cartoncino d’invito dell’esposizione personale del 1969 alla Galleria del Leone a Venezia;
8. la lettera “L” desunta dal medesimo cartoncino di invito, dal titolo dell’opera Le quattro parti del mondo (GPO-0165);
9. la lettera “O” strappata dall’edizione grafica Una poesia (1967);
10. quattro foto-souvenir scattate durante il viaggio di Paolini a Cagnes-sur-mer nel 1969 (tra le quali quella costitutiva di La Guirlande (1970, GPO-0200) disposte in ordine sparso sulla tela preparata;
11. una riproduzione fotografica della mano dell’artista mentre realizza Vedo (GPO-0188), più piccola della tela su cui è applicata, con i punti di “decifrazione” proseguiti a matita sulla tela;
12. la lettera “S” tratta dall’edizione grafica Una poesia;
13. la lettera “S” desunta dal disegno assonometrico di Lo spazio (GPO-0120);
14. la lettera “A” strappata dall’edizione Una poesia;
15. un foglio bianco, appena più piccolo della tela, riempito con una scrittura automatica, coperta in alcuni punti da frammenti lacerati di un altro testo manoscritto;
16. un foglio di carta da lettere accartocciato in posizione centrale;
17. la lettera “R” ripresa dal cartoncino d’invito della Galleria del Leone del 1969, dal titolo dell’opera Relief planétaire (GPO-0167);
18. la lettera “I” strappata dall’edizione grafica The Encyclopaedia Britannica;
19. la lettera “O” ripresa dall’assonometria di Lo spazio (GPO-0120);
20. la sagoma della mano dell’artista intento a disegnare, fustellata in cartoncino rosso, disposta in modo che la punta della matita tocchi quella della sagoma speculare disegnata a matita rossa sulla parte sinistra della tela preparata;
21. quattro matite di diverso colore allineate lungo i lati interni di una tela rovesciata;
22. un cartoncino grezzo, di poco più piccolo della tela, con un gancio adesivo che simula il retro di un quadro;
23. la fotografia scattata da Anna Piva in cui l’artista tiene davanti a sé un libro aperto (cfr. GPO-0241) applicata al centro della tela; l’iscrizione dattiloscritta sulla sovraccoperta bianca recita: “Henry James / THE SENS OF THE PAST / New York / Charles Scribner’s Sons / 1917”;
24. la fotografia di un righello posato su un foglio bianco appuntato su un fondo nero, strappata lungo il margine inferiore in modo da scoprire la tela su cui è applicata;
25. uno straccio sporco di colore ripiegato nell’inquadratura di una tela rovesciata.
Antologia personale ricca di rimandi interni e di corrispondenze complementari, oltre che raccolta di indizi iconografici e di elementi materiali o concettuali intrinseci a un quadro, l’opera si configura come un vero e proprio “glossario” della ricerca paoliniana intorno all’idea del quadro.
In risposta alle venticinque note di commento stese da Maurizio Fagiolo per il catalogo pubblicato in occasione della retrospettiva di Paolini a Parma1, l’artista ha formulato a sua volta altrettante “voci” corrispondenti a ciascuno dei venticinque componenti di Glossario. Seguendo il sopraccitato ordine di successione delle tele, le dichiarazioni recitano:
1. “L’identità di misura o proporzione del soggetto e della sua immagine”;
2. “I limiti provvisori di uno spazio virtuale e mutevole”;
3. “Una falsariga nascosta che si rivela inaspettatamente”;
4. “L’immagine come trascrizione di sé stessa”;
5. “I colori: quanti e quali sono?”;
6. “Una sequenza muove da un uguale verso un uguale”;
7. “G-lossario come G-iulio Paolini, o come Buster Keaton, Constance Marie Charpentier2 ecc.”;
8. “L, ovvero Le quattro parti del mondo”;
9. “Il centro di Una poesia è una ‘o’, un occhio, un pianeta”;
10. “Una figura instabile che la memoria e le illusioni (ottiche) dicono fatta di molte figure”;
11. “Decifrare è inventare l’evidenza”;
12. “O l’inconoscibile”;
13. “Il centro del quadro è il punto di fuga di chi guarda (letteralmente: fuga = sparizione dell’immagine)”;
14. “La scrittura non è sempre automatica”;
15. “Né sempre autografa se l’identità non è altro che la conseguenza di diverse sovrapposizioni”;
16. “La forma è una teoria di congettura sulla forma”;
17. “Relief planétaire, o dell’obbligo della geometria”;
18. “L’iniziale dell’Encyclopaedia (l’inizio dell’infinito)”;
19. “La finale di Lo spazio (la fine di ‘Glossario’)”;
20. “Un punto di contatto significa una mancanza di gravità”;
21. “Una linea è visibile quando è costretta ad esserlo”;
22. “L’ottica riconosce i suoi limiti, ma non si presta a celarne degli altri”;
23. “Nulla rimane, nulla diviene”;
24. “L’arte di confondere la copia con l’originale”;
25. ”L’orizzonte è incerto, misterioso ma, a ben guardare, trasparente”3.
1 M. Fagiolo, Glossario, in Giulio Paolini, Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Università di Parma, Quaderno n. 30, Parma 1976, pp. 6-33.
2 Cfr. GPO-0198 e GPO-0199.
3 G. Paolini in Giulio Paolini, cit., p. 34.
1975 | Roma, Galleria D’Alessandro-Ferranti, Giulio Paolini, dall’11 ottobre. |
1976 | Parma, Palazzo della Pilotta, Sala delle Scuderie, Giulio Paolini, 11 marzo - 21 aprile, ripr. pp. 7-10, testo monografico di M. Fagiolo pp. 5-34, riferimento nel testo di A.C. Quintavalle p. 60. |
1986 | Stoccarda, Staatsgalerie Stuttgart, Giulio Paolini, 20 settembre - 2 novembre, citato come esposto vol. 4 p. 51 n. 19, ripr. vol. 1 p. 47. |
2005 | Winterthur, Kunstmuseum Winterthur, Giulio Paolini. Esposizione universale, 23 aprile - 24 giugno, citato come esposto p. 87 n. 13, ripr. col. s.p. (veduta dell’opera in mostra). |
• | G. Paolini in Giulio Paolini, Università di Parma, Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Quaderno n. 30, Parma 1976, p. 34 (ripubblicato in Giulio Paolini, Le Nouveau Musée, Villeurbanne 1984, vol. Images/Index, p. 47). |
• | Mediterranea 1. Incontro in Sicilia. Linee di ricerca dell’arte italiana, catalogo della mostra, Fiera Campionaria Internazionale, Messina 1975, ripr. s.p. (veduta espositiva Roma 1975). |
• | Giulio Paolini. Werke und Schriften 1960-1980, Kunstmuseum Luzern, Lucerna 1981, ripr. s.p. |
• | Identité Italienne. L’art en Italie depuis 1959, a cura di G. Celant, Centre Georges Pompidou, Parigi, Centro Di, Firenze 1981, ripr. p. 489 (veduta espositiva Roma 1975). |
• | W.M. Faust, Et quid amabo: Notizen zu Arbeiten von Giulio Paolini, in Giulio Paolini. Del bello intelligibile, catalogo della mostra, Kunsthalle Bielefeld, Bielefeld 1982, p. 18, ripr. |
• | G. Paolini, Giulio Paolini, Le Nouveau Musée, Villeurbanne 1984, vol. Images/Index, ripr. p. 46 (particolare). |
• | A. Mammì, I. Panicelli, Giulio Paolini. Bibliografia, in Giulio Paolini. La Casa di Lucrezio, catalogo della mostra, Palazzo Rosari Spada, Spoleto, Grafis Edizioni, Casalecchio di Reno (Bologna) 1984, p. 22, ripr. p. 18 (ripubblicato in Markus Lüpertz, Giulio Paolini: figure, colonne, finestre, catalogo della mostra, Castello di Rivoli, Rivoli 1986, p. 80, non ripr.). |
• | G. Paolini, Suspense. Breve storia del vuoto in tredici stanze, Hopeful Monster editore, Firenze 1988, ripr. p. 32. |
• | Emanuel Hoffmann-Stiftung Basel, Wiese Verlag, Basilea 1991, ripr. b/n p. 294, ripr. col. pp. 296-298 (particolari), scheda di T. Vischer p. 295, scheda ragionata p. 345 cat. n. 230. |
• | Storia moderna dell’arte in Italia. Manifesti, polemiche, documenti, vol. III: Tra Neorealismo ed anni Novanta 1945-1990, a cura di P. Barocchi, Giulio Einaudi editore, Torino 1992, ripr. n. 103 (veduta espositiva Roma 1975). |
• | Roma in mostra 1970 1979. Materiali per la documentazione di mostre azioni performance dibattiti, a cura di D. Lancioni, Edizioni Joyce & Co., Roma 1995, cat. n. 539 p. 89, ripr. n. 10 p. 79 (veduta espositiva Roma 1975). |
• | Adieu, catalogo della mostra, Ex Chiesa di San Giovanni degli Almadiani, Viterbo 1998, ripr. p. 26 (veduta espositiva Roma 1975). |
• | Italia 2000. Arte e sistema dell’Arte, a cura di A. Bonito Oliva, ARCO Madrid, Giampaolo Prearo Editore, Milano 2000, ripr. p. 63 (veduta espositiva Roma 1975). |
• | V. Mauron, Le signe incarné: ombres et reflets dans l’art contemporain, Éditions Hazan, Parigi 2001, pp. 55, 100, ripr. p. 71. |
• | G. Paolini, Quattro passi. Nel museo senza muse, Giulio Einaudi editore, Torino 2006, ripr. p. 98. |
• | Camera con vista. Arte e interni in Italia 1900-2000, catalogo della mostra, Palazzo Reale, Milano, Skira editore, Milano 2007, ripr. p. 71. |
• | M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 1, cat. n. 301, pp. 310-311, ripr. col. |
• | G. Bonomi, La disseminazione. Esplosione, frammentazione e dislocazione nell’arte contemporanea, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli (Catanzaro) 2009, p. 47, ripr. |
• | Anni 70. Arte a Roma, catalogo della mostra, Palazzo delle Esposizioni, Roma, Iacobelli Editore, Roma 2013, ripr. p. 153 (veduta espositiva Roma 1975). |
• | F. Belloni, “Incontro al museo” (1968) e “La ciminiera dorica” (1976). Maurizio Fagiolo dell’Arco su Giulio Paolini, in “Ricerche di storia dell’arte”, n. 124, Roma 2018, p. 93, non ripr. |
• | Archivio Ugo Ferranti. Roma 1974-1985, catalogo della mostra, MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma, Quodlibet Edizioni, Roma 2022, ripr. p. 60 (veduta espositiva Roma 1975). |
• | F. Belloni, Il tutto nell’uno. Giulio Paolini e Jorge Luis Borges, in “Prospettiva”, n. 186, Siena, aprile 2022 [sic!, giugno 2023], p. 80, non ripr. |
• | Giulio Paolini. A come Accademia, catalogo della mostra, Accademia Nazionale di San Luca, Roma, Gangemi Editore, Roma 2023, ripr. pp. 144 (veduta espositiva Roma 1975), 146 (veduta espositiva Parma 1976). |