Doppia verità, 1995
GPO-0751
Calchi in gesso, teche di plexiglas con lato specchiante, base bianca
Due teche 50 x 50 x 50 cm ciascuna, base 110 x 110 x 60 cm, misure complessive 160 x 110 x 60 cm
Collezione privata, Milano
L’allestimento prevede una collocazione in prossimità di una parete (con un breve intervallo dalla stessa, non a contatto diretto).
Due teche di plexiglas accostate su una base – i lati di fondo sono specchianti – ospitano le due metà di un calco in gesso dimezzato della testa dell’Athena Lemnia, contrapposte una di fronte all’altra a ridosso dello specchio. I due calchi si guardano così due volte: una volta “dal vero”, attraverso i lati di contatto trasparenti delle due teche, e una volta nello specchio, per mezzo dei rispettivi raddoppiamenti.
Nel chimerico gioco di vis-à-vis, ogni corrispondenza, per quanto verosimile, è illusoria, dal momento che la “verità” si raddoppia e si sdoppia, generando un ingannevole gioco di sguardi che sospende la visione di un’unità integra.
Lo stesso tema è stato sviluppato anche in altre quattro varianti, realizzate tra il 1995 e il 1996, con calchi di altre teste, disposte secondo contrapposizioni variabili (GPO-0748, GPO-0749, GPO-0750, GPO-0772).
Athena Lemnia, copia romana dall’originale in bronzo di Fidia del V sec. a.C., marmo, Museo Civico Archeologico, Bologna.
• | M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 2, cat. n. 751, p. 764, non ripr. |