De pictura (La Trinità), 1977

L’assieme delle nove tele propone il disegno di un ambiente in prospettiva, dove la tela rovesciata simula il verso di un quadro situato sulla quarta parete della stanza. La scena è abitata da una figura in costume, che sembra osservare il fronte del quadro precluso al nostro sguardo. L’attenzione sull’atto visivo rispecchia la nostra stessa presenza di fronte all’opera che stiamo osservando (come suggeriscono anche le iscrizioni autografe sulla tela rovesciata, che certificano sia il quadro osservato dal personaggio virtuale sia l’opera di fronte a noi).
L'originaria destinazione espositiva dell'opera su una parete del chiostro della basilica di Santa Maria Novella a Firenze, dietro la quale è situato l'affresco della Trinità (1426-28) di Masaccio (evocato nell’inquadratura spaziale del disegno in prospettiva), ha suggerito a Paolini la formulazione particolare dell'impianto di questa versione di De pictura (un gruppo di sei lavori omonimi, sviluppati fra il 1977 e il 1979, GPO-0344, GPO-0345, GPO-0367, GPO-0385, GPO-0412, GPO-0417). Il personaggio richiama la figura del Brunelleschi, l’architetto rinascimentale al centro dell’esposizione collettiva per la quale l'opera è stata ideata.