Era vero (Averroè), 1983
GPO-0499
Cappello a cilindro, pagine di libro strappate, lastra di vetro
40 x 40 x 40 cm
Collezione Vittoriano e Federica Spalletti, Pescara
Un cilindro Borsalino è capovolto su una lastra di vetro che trattiene due pagine a stampa, in cui appare riprodotta l’opera dell’artista intitolata Averroè (1967, GPO-0138)1. Al suo interno, il cappello accoglie le pagine lacerate del libro Giulio Paolini. Premio Bolaffi 1980 (Torino 1980).
La “verità”, evocata nel titolo attraverso l’anagramma di “Averroè”, si riferisce alle testimonianze “vere” (dichiarazioni e immagini stampate) raccolte nel cilindro, ma anche alla corrispondenza “vera” fra la pluralità di bandiere di Averroè e la moltitudine di pagine strappate. La verità, per contro, resta plurale: la verità dell’opera rimane un insieme di ipotesi e indizi da estrarre a sorte.
Il cappello a cilindro, introdotto nella variante inaugurale di questa serie, costituisce un elemento complementare dell’abito da cerimonia – adoperato dall’artista fin dal 1980 – e richiama inoltre il gioco di prestigio e la figura dell’artefice-attore, mago e prestigiatore.
L'opera inaugura una serie di sette varianti, realizzate in occasione di esposizioni personali fra il 1983 e il 1985, che si distinguono per la diversa fonte delle pagine inserite nel cappello (GPO-0489, GPO-0499, GPO-0505, GPO-0509, GPO-0524, GPO-0543, GPO-0550).
1 La doppia pagina è tratta dalla prima monografia dedicata all’artista: G. Celant, Giulio Paolini, Sonnabend Press, New York 1972, pp. 58-59.
1983 | Pescara, Galleria Lucrezia de Domizio, Giulio Paolini. Era vero (Averroè), dal 3 novembre. |
1985 | Palermo, Biblioteca centrale della Regione Siciliana, Il non libro. Bibliofollia ieri e oggi in Italia, 24 gennaio - 20 febbraio, ripr. p. 45. |
• | A. Izzo, Giulio Paolini: la sensazione immaginaria, in “lapis/arte”, n. 13, Salerno, marzo 1984, ripr. pp. II-III. |
• | M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 2, cat. n. 499, p. 511, ripr. |