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Mnemosine (Les Charmes de la Vie/8), 1981-90

GPO-0677

Tela dipinta ad acrilico, telai, matita su tela preparata

Tela dipinta 160 x 240 cm, otto telai 160 x 240 cm ciascuno, tela preparata 40 x 60 cm, misure complessive 315 x 450 x 240 cm

Collezione dell'artista

1990, Bologna, Villa delle Rose: l’opera è allestita in modo concentrato in un angolo dell’ultima stanza del percorso espositivo, con i telai e la grande tela dipinta accatastati in piedi, sopra i tre telai distesi a terra.
2001, Bruxelles,
Art Bruxelles, stand Studio Simonis: l’artista aggiunge la piccola tela preparata con il tracciato lineare.
2015, Lugano, Spazio -1: i primi due telai sono intersecati l’uno nell’altro, mentre al suolo, tra i telai, l’aritsta dispone alcune riproduzioni degli schemi esplicativi delle tavole di Aby Warburg pubblicate in A. Warburg,
Mnemosyne, Nino Aragno Editore, Torino 2002.

Mnemosine (Les Charmes de la Vie) è il titolo generale di un ciclo di lavori, inizialmente previsto in nove episodi (in analogia al numero delle lettere che compongono il nome di Mnemosine, madre delle nove Muse), ma infine condensato in sole sei parti (GPO-0460, GPO-0504, GPO-0511, GPO-0599, GPO-0621, GPO-0677). Comune denominatore è la presenza di una o più tele dipinte, che riproducono dei particolari del quadro di Jean-Antoine Watteau intitolato Les Charmes de la Vie (1717-18). Le tele, commissionate da Paolini a un pittore di scena, sono ricavate dalla divisione in nove parti uguali di una copia ingrandita del quadro settecentesco, privato dei personaggi che originariamente lo animavano. Da un lavoro all’altro, l’artista ha associato ai particolari del dipinto un numero corrispondente di oggetti: per esempio, al secondo particolare ha associato due elementi, al settimo particolare sette elementi e così via. Da una stazione all’altra, gli elementi principali che configurano la spazialità del quadro di Watteau – il cielo, la sedia, le colonne, il pavimento – sono messi in scena attraverso echi e amplificazioni, in termini dichiaratamente teatrali in sintonia con il registro del pittore francese.
Nell’ultimo lavoro in ordine di tempo, l’ottavo particolare del dipinto è associato a otto telai e a una tela preparata, sulla quale un disegno a matita evoca otto elementi ruotanti intorno a un fulcro centrale. Cinque telai sono addossati in posizioni diverse contro la parete e contro la tela dipinta, orientata in posizione capovolta, mentre tre telai sono distesi a terra. La piccola tela preparata è sospesa all’altezza dello sguardo, fissata al primo dei telai a fungere da “perno” dell’assieme scomposto di elementi.
Le nove stazioni del ciclo non intendono ricomporre progressivamente il puzzle del quadro antico, ma, al contrario, disperderne la lettura, attraverso l’evocazione di singoli dettagli come in un gioco cifrato. Da un episodio all’altro, la scena di Watteau diventa il palcoscenico che per definizione un quadro apre allo sguardo di chi si affaccia alla sua soglia: lo spazio della rappresentazione, con i suoi artifici e la sua intima teatralità.

Jean-Antoine Watteau, Les Charmes de la Vie, 1717-18, olio su tela, 69 x 90 cm, The Wallace Collection, Londra (riproduzione tratta da L’opera completa di Watteau, collana “Classici dell’arte”, n. 21, Rizzoli, Milano 1968, tav. XII-XIII).

1990 Bologna, Galleria Comunale d’Arte Moderna, Villa delle Rose, Giulio Paolini. Hotel de l’Univers, 27 maggio - 29 luglio, citato come esposto p. 17 n. 30, ripr. p. 103 (veduta dell’opera in mostra).
1990 Glasgow, Tramway, Temperamenti. Contemporary art from Italy, 11 ottobre - 18 novembre, ripr. col. p. 55.
2015 Lugano, Spazio -1, Teatro di Mnemosine. Giulio Paolini d’après Watteau, 12 settembre 2015 - 10 gennaio 2016, ripr. col. pp. [17-19], [28, 29] (vedute dell’opera in mostra), 89, riferimento nel testo di B. Della Casa p. 42 (italiano), 43 (inglese), nota all’opera di M. Disch p. 88; nel catalogo della Collezione Olgiati pubblicato in contemporanea alla mostra citato come esposto p. 13, ripr. p. [10] (veduta dell’opera in mostra).
N. Bätzner, Arte Povera. Zwischen Erinnerung und Ereignis: Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis, Verlag für moderne Kunst, Norimberga 2000, pp. 67-68, 70, 72 (pp. 64-90 in generale sul ciclo Mnemosine (Les Charmes de la Vie)), ripr. p. 66 (veduta espositiva Bologna 1990).
M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 2, cat. n. 677, p. 689, ripr. col. (veduta espositiva fiera “Art Brussels” 2001).
Paolini (I Grandi illustrati del Corriere della Sera. Arte contemporanea – I protagonisti, n. 8), a cura di F. Gualdoni, RCS MediaGroup S.p.a., Milano 2022, p. 56, ripr. col. pp. 56-57.
Scheda a cura di Maddalena Disch , 03/03/2025