Mnemosine (Les Charmes de la Vie/9), 1981-88
GPO-0621
Tela dipinta ad acrilico, tele preparate, matita e tempera su parete
Tela dipinta 160 x 240, otto tele preparate 160 x 240 cm ciascuna, nove tele preparate 40 x 60 cm ciascuna, misure complessive variabili
GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino
Acquistato nel 1999, n. inv. S 466
Mnemosine (Les Charmes de la Vie) è il titolo generale di un ciclo di lavori, inizialmente previsto in nove episodi (in analogia al numero delle lettere che compongono il nome di Mnemosine, madre delle nove Muse), ma infine condensato in sole sei parti (GPO-0460, GPO-0504, GPO-0511, GPO-0599, GPO-0621, GPO-0677). Comune denominatore è la presenza di una o più tele dipinte, che riproducono dei particolari del quadro di Jean-Antoine Watteau intitolato Les Charmes de la Vie (1717-18). Le tele, commissionate da Paolini a un pittore di scena, sono ricavate dalla divisione in nove parti uguali di una copia ingrandita del quadro settecentesco, privato dei personaggi che originariamente lo animavano. Da un lavoro all’altro, l’artista ha associato ai particolari del dipinto un numero corrispondente di oggetti: per esempio, al secondo particolare ha associato due elementi, al settimo particolare sette elementi e così via. Da una stazione all’altra, gli elementi principali che configurano la spazialità del quadro di Watteau – il cielo, la sedia, le colonne, il pavimento – sono messi in scena attraverso echi e amplificazioni, in termini dichiaratamente teatrali in sintonia con il registro del pittore francese.
Nel quinto lavoro, due coppie di valletti sono riprodotti a tempera in grandezza naturale e inscritti nell’ambiente disegnato in prospettiva su una lunga parete. Ognuna di esse trattiene le estremità di una sequenza di nove tele preparate, disposte a intervalli regolari all’altezza dello sguardo. Le dimensioni delle tele riprendono quelle del primo quadro di Paolini, Disegno geometrico, 1960 (GPO-0001), paradigma concettuale della sua poetica. Nella parte centrale la linea d’orizzonte si sovrappone a un allineamento di nove tele più grandi, addossate alla parete: in primo piano a destra è disposta la tela dipinta con il nono particolare del dipinto di Watteau (angolo inferiore destro), mentre negli altri ranghi le tele sono rovesciate e orientate in parte in verticale e in parte in orizzontale. Come l’intero ciclo di Mnemosine disperde l’immagine del quadro di Watteau attraverso le varie tappe che lo costituiscono, così anche le tele rovesciate lasciano immaginare gli altri particolari del quadro settecentesco, mentre la linea d’orizzonte costituita dalle tele bianche disperde la visione di un quadro sulla soglia dello spazio della rappresentazione.
Le nove stazioni del ciclo non intendono ricomporre progressivamente il puzzle del quadro antico, ma, al contrario, disperderne la lettura, attraverso l’evocazione di singoli dettagli come in un gioco cifrato. Da un episodio all’altro, la scena di Watteau diventa il palcoscenico che per definizione un quadro apre allo sguardo di chi si affaccia alla sua soglia: lo spazio della rappresentazione, con i suoi artifici e la sua intima teatralità.
Jean-Antoine Watteau, Les Charmes de la Vie, 1717-18, olio su tela, 69 x 90 cm, The Wallace Collection, Londra (riproduzione tratta da L’opera completa di Watteau, collana “Classici dell’arte”, n. 21, Rizzoli, Milano 1968, tav. XII-XIII).
1988 | Firenze, Pitti Immagine Uomo, Fortezza da Basso, Giulio Paolini, luglio, non ripr. (riproduzione di uno studio per l’allestimento dell’opera), riferimenti nel testo di G. Celant pp. 7, 9. |
1988-89 | Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Giulio Paolini, 24 novembre 1988 - 26 febbraio 1989, citato come esposto p. 95, ripr. col. n. 28 (veduta espositiva Firenze 1988), riferimento nel testo di S. Vertone p. 17. |
1992 | Torino, Fondo Rivetti per l’Arte, Percorso 1, [date sconosciute], senza catalogo. |
1999 | Frechen-Bachem, Galerie Jule Kewenig, Giulio Paolini, 8 marzo - 30 aprile. |
2001 | Torino, Palazzina della Promotrice delle Belle Arti, Parco del Valentino, La GAM costruisce il suo futuro. Tre anni di acquisizioni di arte contemporanea, 16 novembre - 16 dicembre, senza catalogo. |
2006-07 | Torino, Torino Esposizioni, Museo Museo Museo 1998-2006. Otto anni di acquisizioni per le raccolte della GAM, 8 novembre 2006 - 27 gennaio 2007, non ripr. nell’opuscolo della mostra. |
2015 | Lugano, Spazio -1, Teatro di Mnemosine. Giulio Paolini d’après Watteau, 12 settembre 2015 - 10 gennaio 2016, ripr. col. pp. [17], [30-32] (vedute dell’opera in mostra), 91, riferimenti nel testo di B. Della Casa pp. 42, 46 (italiano), 43, 47 (inglese), nota all’opera di M. Disch p. 90; nel catalogo della Collezione Olgiati pubblicato in contemporanea alla mostra citato come esposto p. 13, ripr. (veduta espositiva Torino 2001). |
• | G. Paolini in Giulio Paolini, catalogo della mostra, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma, Arnoldo Mondadori Editore - De Luca Edizioni d’Arte, Milano-Roma 1988, p. 19. |
• | G. Paolini nell’intervista di A. Zevi, Se l’allestimento della mostra è un autentico progetto, in “Corriere della Sera”, Milano, 18 dicembre 1988 (ripubblicato in Giulio Paolini. La voce del pittore - Scritti e interviste 1965-1995, a cura di M. Disch, ADV Publishing House, Lugano 1995, pp. 247-248). |
• | F. Poli, Note di lettura, in Id., Giulio Paolini, Lindau, Torino 1990, p. 36, non ripr. (ripubblicato in Giulio Paolini. Von heute bis gestern / Da oggi a ieri, catalogo della mostra, Neue Galerie im Landesmuseum Joanneum, Graz, Cantz Verlag, Ostfildern-Ruit 1998, p. 61, non ripr.). |
• | M. Disch, Giulio Paolini. Hors-d’œuvre, in Giulio Paolini. La voce del pittore - Scritti e interviste 1965-1995, a cura di M. Disch, ADV Publishing House, Lugano 1995, pp. 89-90, 92, ripr. n. 18 (veduta espositiva Firenze 1988). |
• | Collezionismo a Torino. Le opere di sei collezionisti d’Arte Contemporanea, catalogo della mostra, Castello di Rivoli Museo d’arte contemporanea, Rivoli, Edizioni Charta, Milano 1996, ripr. p. 62 (veduta espositiva Torino 1992). |
• | C. Christov-Bakargiev, Arte Povera, Phaidon Press Limited, Londra 1999, ripr. col. p. 139 (veduta espositiva Roma 1988-89). |
• | Arte povera in collezione, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli, Edizioni Charta, Milano 2000, scheda ragionata di M. Disch p. 214 (con errori nel titolo e nella nota di commento), ripr. col. p. 215 (veduta espositiva Frechen-Bachem 1999). |
• | N. Bätzner, Arte Povera. Zwischen Erinnerung und Ereignis: Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis, Verlag für moderne Kunst, Norimberga 2000, pp. 68-69, 70, 72, 80-83 (pp. 64-90 in generale sul ciclo Mnemosine (Les Charmes de la Vie)), ripr. p. 69 (veduta espositiva Firenze 1988). |
• | A. Zevi, Peripezie del dopoguerra nell’arte italiana, Giulio Einaudi editore, Torino 2005, pp. 365-366, non ripr. |
• | M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 2, cat. n. 621, pp. 638-639, ripr. col. (veduta espositiva Frechen-Bachem 1999). |
• | Dieci anni di acquisizioni per la GAM di Torino 1998-2008, a cura di P.G. Castagnoli e E. Volpato, Umberto Allemandi & C., Torino 2008, ripr. col. cat. n. 87 (veduta espositiva Torino 2001). |
• | Giulio Paolini. A come Accademia, catalogo della mostra, Accademia Nazionale di San Luca, Roma, Gangemi Editore, Roma 2023, ripr. pp. 205, 206-207 (vedute espositive Roma 1988). |