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L’exil du cygne, 1983-89

GPO-0652

Stampa fotografica, sagoma e lastra di plexiglas, piume

Opera non più esistente

Una fotografia del collage dell’artista intitolato L’exil du cygne (1982-83, GPC-0638) è trattenuta da una sagoma ovale di plexiglas, posata di traverso sull’immagine e dotata di un ritaglio, in modo da fare eco al lago-tavolozza riprodotto nell’immagine. Nel foro della lastra ovale sono inserite alcune piume variopinte, che si richiamano alla piuma-penna presente nel collage.
L’immagine di quest’ultimo propone la figura scontornata del Narciso addormentato – ripreso da Eco e Narciso (1627 ca.) di Nicolas Poussin – inserita sulle rive del lago di Nemi, trasformato in tavolozza per mezzo di un ritaglio ovale; sullo specchio d’acqua è disegnato il profilo di un cigno e del suo riflesso; uno strappo verticale, che trova riscontro nell’immagine di una piuma-penna antica collocata in corrispondenza della mano di Narciso e del becco del cigno, accoglie un frammento lacerato in cui appare la cifra nove che rinvia alle nove Muse ed è simbolo di compiutezza.
Il titolo si richiama al verso finale del sonetto Le vierge, le vivace et le bel aujourd'hui... (1887) di Stéphane Mallarmé, in cui il cigno, simbolo ideale dell’involo poetico, riconosce il proprio esilio ovvero la sua condizione di naufrago in un lago ghiacciato, condannato all’immobilità e all’impotenza, per esprimere, in senso figurato, l’insufficienza del linguaggio rispetto alla dimensione dell’assoluto.
Se il cigno disegnato sullo specchio d’acqua è riconducibile al poema mallarmeano, le piume, attributo per eccellenza del cigno, rinviano alla penna del poeta, o in senso lato alla mano dell’artista-pittore (analogamente alla tavolozza).
Le prime formulazioni del tema de L’Exil du cygne risalgono a un’opera del 1982 (GPO-0466) e all’edizione grafica dallo stesso titolo pubblicata all’inizio del 1984 (GPE-0046). Successivi approfondimenti tematici trovano espressione in altre quattro versioni omonime, realizzate tra il 1984 e il 1993 (GPO-0513, GPO-0514, GPO-0610, GPO-0712).

Immagine della penna con cifra “9” tratta da Denis Diderot, Jean Baptiste Le Rond d’Alembert, Encyclopédie, ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers. Recueil de planches sur les sciences, les arts libéraux et les arts méchaniques, avec leur explication. Seconde livraison, en deux parties. Première partie, Parigi 1763, p. 126, tav. III (“L’Art d’écrire”).
Narciso addormentato: Nicolas Poussin,
Echo et Narcisse, 1630 ca., olio su tela, 74 x 100 cm, Musée du Louvre, Parigi (riproduzione tratta da L’opera completa di Poussin, collana “Classici dell’arte”, n. 72, Rizzoli, Milano 1974, tav. X, n. 49).
Paesaggio: Fratelli Alinari, Nemi - Prov. di Roma. Panorama del Lago e della piccola borgata di Genzano, 1890 ca., fotografia, 21 x 27 cm, Archivi Alinari, Firenze (ACA-F-006861-0000).

1990 Bologna, Galleria Comunale d’Arte Moderna, Villa delle Rose, Giulio Paolini. Hotel de l’Univers, 27 maggio - 29 luglio, citato come esposto p. 17 n. 1, ripr. p. 23.
1992-93 Milano, Galleria Christian Stein, Giulio Paolini, 27 ottobre 1992 - 24 febbraio 1993.
M. Bertoni, Giulio Paolini. Dove Vedo, in “Critica e Documentazione”, supplemento n. 7 del mensile “Segno”, n. 132, Pescara, aprile 1994, ripr. pp. 28-29 (veduta espositiva Bologna 1990).
M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 2, cat. n. 652, p. 670, ripr. col.
Giulio Paolini. A come Accademia, catalogo della mostra, Accademia Nazionale di San Luca, Roma, Gangemi Editore, Roma 2023, ripr. col. p. 211 (veduta espositiva Bologna 1990).
Scheda a cura di Maddalena Disch , 03/03/2025