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Senza titolo, 1983

GPC-0641

Matita e collage su carta

Due elementi 52 x 84 cm ciascuno, misure complessive 52 x 170 cm

Firmato e datato al verso del secondo elemento, al centro: “Giulio Paolini / 1983”

Collezione privata

I due elementi devono essere accostati a breve distanza l’uno dall’altro, in modo che il tracciato dell’angolo visuale della figura capovolta (nel secondo elemento) si sviluppi in modo continuativo da destra verso sinistra.

Sullo sfondo di due macro ingrandimenti del particolare del lago di Nemi, desunto da un’incisione antica, sono sparse nove riproduzioni fotografiche che evocano opere precedenti dell’artista. L’assieme di immagini affolla il campo visivo della figura capovolta in costume seicentesco, inserita nel secondo elemento in basso: il cono visuale, delineato a matita, che dal suo occhio si dilata a coinvolgere i vari particolari, unisce concettualmente le due parti dell’opera.
Nel primo elemento sono inseriti da sinistra verso destra, nell’ordine: una riproduzione in negativo del busto utilizzato in
Saffo, 1968 (GPO-0144, cfr. anche GPC-0090); l'immagine scontornata dell'Ermafrodita dormiente, qui adagiato in riva al lago dello sfondo (cfr. GPC-0634; poco sopra, un riquadro bianco rifilato simula la parte restante della riproduzione); un particolare dello studio di allestimento per La caduta di Icaro, 1981 (cfr. GPO-0464); un dettaglio dell’invito della mostra personale del 1981 alla Galleria Christian Stein, Torino (cfr. GPC-0721). Nel secondo elemento si susseguono da sinistra verso destra: un'immagine di Cratilo, 1978 (GPO-0397) inserita nella fotografia dell’Hermes del Belvedere; il volto antico tagliato all’altezza degli occhi utilizzato in Allée des Philosophes, 1981 (GPO-0446); la mano con piuma tratta dall’Encyclopédie e qui inserita a evocare il riflesso del cigno nell'acqua (cfr. Studio per L’exil du cygne”, 1982, GPC-0629, L’exil du cygne, 1982-83, GPC-0638); il protagonista seicentesco di Hortus clausus, 1981 (GPO-0442); un particolare dell’opera 174, 1965 (GPO-0091), che prolunga la scia del cigno sullo specchio d’acqua.
In origine, l’artista aveva intitolato l’opera
L’exil du cygne: nove particolari in due tempi, con riferimento ai nove particolari applicati a collage, distribuiti nei due elementi. Un ulteriore sviluppo del tema iconografico porta l’anno successivo alla formulazione dell’edizione Nove particolari in due tempi, 1984 (GPE-0050).

Primo elemento, immagine in negativo del volto a sinistra: testa di Saffo, fonte non identificata.
Primo elemento, scultura in alto:
Ermafrodito dormiente, copia romana del II sec. d.C. da un originale del II sec. a.C., marmo, Musée du Lovre, Parigi (riproduzione tratta da Francis Haskell, Nicholas Penny, Taste and the Antique: The Lure of Classical Sculpture 1500-1900, Yale University Press, New Haven, Connecticut 1982, p. 234, fig. 120, “Hermaphrodite”).
Secondo elemento, immagine della scultura a sinistra:
Antinoo (Hermes del Belvedere), incisione da Giovanni Pietro Bellori, in Vita di Nicolas Poussin, 1672; Antinoo (Hermes del Belvedere), copia romana di età adrianea da un originale greco, marmo, h 195 cm, Museo Pio-Clementino, Roma (riproduzione tratta da Francis Haskell, Nicholas Penny, Taste and the Antique: The Lure of Classical Sculpture 1500-1900, Yale University Press, New Haven, Connecticut 1982, fig. 73).
Secondo elemento, immagine del volto antico tratta da
Opere di G. G. Winckelmann, prima edizione italiana completa, Fratelli Giachetti, Prato 1830-34, vol. XIII, tav. XXV, n. 62 (“Fronte di un Ercole”).
Secondo elemento, immagine della mano con piuma tratta da Denis Diderot, Jean Baptiste Le Rond d’Alembert,
Encyclopédie, ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers. Recueil de planches sur les sciences, les arts libéraux et les arts méchaniques, avec leur explication. Seconde livraison, en deux parties. Première partie, Parigi 1763, p. 126, tav. III (“L’Art d’écrire”).
Secondo elemento, figura capovolta tratta da Pierre Descargues,
Traités de perspective, Editions du Chêne, Parigi 1976, p. 102 (Abraham Bosse, “Les perspecteurs”).

2014 Milano, Artevalori, Giulio Paolini. Raccolta di opere, 5 giugno - 18 luglio, citato come esposto p. 42, ripr. col. pp. 14-15; accostamento errato dei due elementi incorniciati.
2016 Torino, Mazzoleni Arte, Mazzoleni 1986-2016: 30 anni d’arte. 30 artisti italiani, Mazzoleni Arte, 28 ottobre 2016 - 21 gennaio 2017, itinerante: Mazzoleni, Londra, 27 febbraio - 5 maggio 2017, ripr. col. pp. 168-169 (ruotato di 180 gradi).
G. Celant, Giulio Paolini et la cité de l’art, in “Art press”, n. 76, Parigi, dicembre, 1983, ripr. pp. 30-31 (con titolo “L’exil du cygne: neuf détails en deux temps”).
Il Giardino d’Europa. Pratolino come modello nella cultura europea, catalogo della mostra, Palazzo Medici Riccardi, Firenze e Villa Demidoff, Pratolino, Mazzotta Editore, Milano 1986, ripr. p. 178 (ruotato di 180 gradi).
Mazzoleni 1986-2016: 30 anni d’arte 30 artisti italiani / 30 Years of Art 30 Italian Artists, a cura di G.L. Marcone, Mazzoleni, Torino/Londra, Carlo Cambi Editore, Poggibonsi 2016, ripr. col. pp. 168-169 (ruotato di 180 gradi).
Scheda a cura di Maddalena Disch, 03/03/2025