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GPO-0246

Matita e chiodi su tela preparata

Misure variabili secondo l’esemplare

Firmato, titolato e datato al verso, sul telaio: “Giulio Paolini / La Doublure ([sottotitolo variabile])” (in alto), “1972-73” (in basso)

I ventotto esemplari identici nel disegno delineato sul fronte si distinguono per una diversa iscrizione autografa sul retro e per una diversa disposizione dei chiodi lungo il margine inferiore. Le dimensioni delle tele variano secondo l’esemplare.

1 Esemplare “Un’immagine preesistente...”, 40 x 60 cm: Collezione privata, Bolzano
2 Esemplare “Quello che è stato...”, 40 x 60 cm: Collezione privata
3 Esemplare “Il disegno preliminare...”, 40 x 60 cm: Collezione privata, Milano
4 Esemplare “La stessa superficie...”, 40 x 60 cm: Ubicazione sconosciuta
5 Esemplare “Infinite figure...”: Ubicazione sconosciuta
6 Esemplare “Il soggetto ‘tela’...”, 40 x 60 cm: Collezione privata
7 Esemplare “Come l’immagine...”, 80 x 120 cm: Collezione privata, Svizzera
8 Esemplare “L’orizzonte di luce...”, 40 x 60 cm: Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino
9 Esemplare “La figura dell’autore”, 40 x 60 cm: Massimo De Carlo, Milano
10 Esemplare “Io non sono il quadro”, 120 x 180 cm: Sammlung FER
11 Esemplare “Ancora una volta...”, 40 x 60 cm: Sammlung Goetz, Monaco di Baviera
12 Esemplare “Un’immagine verosimile”, 120 x 180 cm: Ubicazione sconosciuta
13 Esemplare “A distanza reciproca uguale”, 40 x 60 cm: Collezione privata
14 Esemplare “La tipica decorazione...”: Ubicazione sconosciuta
15 Esemplare “La trascrizione infinita”, 40 x 60 cm: Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino. Deposito a lungo termine da Collezione privata
16 Esemplare “Una prospettiva illusoria”, 120 x 180 cm: Collezione privata
17 Esemplare “Affinché Flora stessa...”, 40 x 60 cm: Collezione Consolandi, Milano
18 Esemplare “La mano che Ingres...”, 40 x 60 cm: Fonds national d’art contemporain, CNAP, donazione Yvon Lambert allo Stato francese, Centre national des arts plastiques, Parigi. Deposito a lungo termine presso Collection Lambert, Avignone
19 Esemplare “Copia eseguita sulla memoria...”, 40 x 60 cm: Fonds national d’art contemporain, CNAP, donazione Yvon Lambert allo Stato francese, Centre national des arts plastiques, Parigi. Deposito a lungo termine presso Collection Lambert, Avignone
20 Esemplare “Ogni tela riproduce...”, 40 x 60 cm: Sammlung Elisabeth und Gerhard Sohst in der Hamburger Kunsthalle
21 Esemplare “Copia e simulacro...”, 80 x 120 cm: Massimo De Carlo, Milano
22 Esemplare “Un quadro, dipinto...”, 40 x 60 cm: Collezione La Gaia, Busca (Cuneo)
23 Esemplare “Nessuno può descrivere...”, 40 x 60 cm: Fonds national d’art contemporain, CNAP, donazione Yvon Lambert allo Stato francese, Centre national des arts plastiques, Parigi. Deposito a lungo termine presso Collection Lambert, Avignone
24 Esemplare “Un paradosso della metamorfosi”, 40 x 60 cm: Collezione privata
25 Esemplare “Una domanda astratta”, 40 x 60 cm: Collezione Bianca Attolico, Roma
26 Esemplare “Le tracce visibili...”: Ubicazione sconosciuta
27 Esemplare “Ha significato l’assenza”, 40 x 60 cm: Collezione Sergio Casoli, Roma
28 Esemplare “Una simmetria nominale...”, 40 x 60 cm: Collezione privata
8 Esemplare “L’orizzonte di luce...”: donazione dell’artista, 25 ottobre 2012, n. arch. GPO-0246
10 Esemplare “Io non sono il quadro”: dall’11 novembre 1999 al 22 agosto 2002 in deposito presso Museum für neue Kunst, Karlsruhe
15 Esemplare “La trascrizione infinita”: dal 4 dicembre 2015 al marzo 2020 in deposito presso MASI Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano
18 Esemplare “La mano che Ingres”: donazione di Yvon Lambert allo Stato francese, 2012, n. inv. FNAC 2013-0108 (1)
19 Esemplare “Copia eseguita sulla memoria”: donazione di Yvon Lambert allo Stato francese, 2012, n. inv. FNAC 2013-0108 (2)
20 Esemplare “Ogni tela riproduce...”: dal 1990 ca. in deposito a lungo termine presso Hamburger Kunsthalle, Amburgo
23 Esemplare “Nessuno può descrivere”: donazione di Yvon Lambert allo Stato francese, 2012, n. inv. FNAC 2013-0108 (3)

La Doublure nasce come insieme di ventotto tele, che nel tempo hanno conosciuto ognuna una diversa destinazione. Le tele sono identiche sul fronte ma contraddistinte sul retro da una diversa iscrizione autografa, ripresa di volta in volta da una dichiarazione dell’artista su una sua opera precedente datata fra il 1960 e il 19711. Le dimensioni delle tele, inscritte nel parametro proporzionale di Disegno geometrico (1960, GPO-0001), variano da 40 x 60 cm a 80 x 120 cm e 120 x 180 cm2. Il disegno riportato su ciascuna tela propone l’immagine della tela stessa vista in prospettiva, avvalorata dalla fila di chiodi allineati lungo il margine inferiore3.
Nelle parole dell’artista: “
La Doublure richiama nel titolo le apparenze illusorie descritte da Raymond Roussel nel suo primo libro (La Doublure, 1897). È costituita da ventotto tele (quattordici erano quelle che formavano la mostra Un quadro, 1970, cfr. GPO-0204). Ogni tela riproduce la finzione prospettica di se stessa e propone uno spazio virtuale, emblematico. Sul retro di ciascuna tela ho trascritto dei frammenti di interviste o descrizioni di altre mie opere come se nessun quadro si sia mai tradotto, per sempre, in un oggetto, al di là della sua pura intenzione”4.

1 Le iscrizioni recitano come segue: “un’immagine preesistente, anonima e neutra” (da una dichiarazione su Disegno geometrico, 1960, GPO-0001, in G. Celant, Giulio Paolini, Sonnabend Press, New York 1972, p. 11); “quello che è stato l’itinerario dell’opera” (da un commento sui propri lavori, in C. Lonzi, Autoritratto, De Donato, Bari 1969, p. 378); “il disegno preliminare di qualsiasi disegno” (da un commento a Disegno geometrico, in G. Celant, cit., p. 15); “la stessa superficie aveva ‘già’ una sua vita” (da una dichiarazione su Disegno di una lettera, 1960, GPO-0004, ivi, p. 113 nota 28); “infinite figure di un altro linguaggio” (da una dichiarazione su Disegno di una lettera, 1960, GPO-004, ivi, p. 20); “il soggetto ‘tela’ è visibile nel suo doppio” (da un commento a Senza titolo, 1963, GPO-0026, ivi, p. 25); “come l’immagine dell’immagine” (dalla dichiarazione sui quadri del 1963, ivi, p. 30; “l’orizzonte di luce delimitato dai due piani” (dalla descrizione tecnica di Orizzontale, 1963, GPO-0050); “la figura dell’autore” (da una dichiarazione sugli autoritratti del 1965, in G. Celant, cit., pp. 47-48); “io non sono il quadro” (dallo scritto Una lettera sul tempo, in Giulio Paolini, catalogo della mostra, Galleria Notizie, Torino 1968); “ancora una volta il telaio, la tela” (da una dichiarazione su Capitemi!, 1966, GPO-0112, in G. Celant, cit., p. 54); “un’immagine verosimile” (da una dichiarazione su Capitemi!, 1966, GPO-0112, ibidem); “a distanza reciproca uguale” (dalla descrizione di Lo spazio, 1967, GPO-0120); “la tipica decorazione a foglia d’alloro” (dalla descrizione di Averroè, 1967, GPO-0138, in C. Lonzi, cit., p. 304); “la trascrizione infinita” (da Una lettera sul tempo, cit., p. 2); “una prospettiva illusoria” (in riferimento a A J.L.B. del 1965, GPO-0087, in G. Celant, cit., p. 70); “affinché Flora stessa porga allo spettatore le sembianze in cui è stata rappresentata dal pittore” (dalla descrizione di Nel mezzo del dipinto Flora..., 1968, GPO-0150, in 2121969, catalogo della mostra, Galleria De Nieubourg, Milano 1969, s.p.); “la mano che Ingres attribuisce a Poussin” (dalla nota a Poussin, che indica..., 1968, GPO-0153, ivi); “copia eseguita sulla memoria dell’originale” (dalla nota a Mlle du Val d’Ognes, 1969, GPO-0182, in Giulio Paolini: Vedo, catalogo della mostra, Galleria Notizie, Torino 1970); “ogni tela riproduce l’immagine di sé stessa” (dalla nota a Quattro immagini uguali, 1969, GPO-0194, ibidem); “copia e simulacro di un fenomeno” (da una nota a Elegia, 1969, GPO-0196, in G. Celant, cit., p. 84); “un quadro, dipinto nel 1960” (dalla nota a Un quadro, 1970, GPO-0204, in Giulio Paolini, catalogo della mostra, Galleria dell’Ariete, Milano 1971, s.p.); “nessuno può descrivere un quadro” (ibidem); “un paradosso della metamorfosi” (da un commento a Un quadro, 1970, GPO-0204, in G. Celant, cit., p. 90); “una domanda astratta” (da una dichiarazione su Apoteosi di Omero, 1970-71, GPO-0224, ivi, p. 96); “le tracce visibili di queste ipotesi” (dal dattiloscritto costitutivo di Apoteosi di Omero, 1970-71, GPO-0224); “ha significato l’assenza” (in riferimento allo stile neoclassico nel commento a Early Dynastic, 1971, GPO-0228, nell’intervista di M. Bandini, in “prospects. Note d’arte contemporanea redatte da Luciano Inga-Pin”, n. 1, Milano, marzo-aprile 1972, s.p.; nel testo originale la locuzione "ha significato l'assenza" – riportata da Celant (cit., p. 97) – compare come "è stato un po' l'assenza"); “una simmetria nominale, non naturale” (da un commento a Proteo (II), 1971, GPO-0226, in G. Celant, cit., p. 96).
2 Il numero esatto di tele nei formati 40 x 60 cm e 80 x 120 cm resta sconosciuto, in quanto non annotato dall’artista e in quanto l’ubicazione di alcune di queste tele rimane tuttora sconosciuta. Il formato 120 x 180 cm è attestato per soli tre esemplari.
3 I chiodi applicati sul fronte della tela si trovano in esatta corrispondenza di quelli preesistenti sul bordo inferiore; pertanto, anche nelle tele della medesima misura, il loro numero può variare.
4 G. Paolini, Idem, Giulio Einaudi editore, Torino 1975, p. 70 (nuova edizione Electa, Milano 2023, p. 96). A questa dichiarazione Paolini fa seguire, sulla medesima pagina, lo scritto La visione è simmetrica? steso a commento delle opere esposte alla Sonnabend Gallery a New York nel novembre 1972 e in seguito ripubblicato sul cartoncino d’invito della mostra La Doublure, L’Attico, Roma, febbraio 1973.

Titolo ripreso da Raymond Roussel, La Doublure, Alphone Lemerre éditeur, Parigi 1897.

1973 Roma, Galleria L’Attico, Giulio Paolini. La Doublure, dal 24 febbraio; almeno venti esemplari.
1973 Parigi, Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, 8e Biennale de Paris, 14 settembre - 21 ottobre, citato come esposto s.p., ripr. s.p. (veduta espositiva Roma 1973); otto esemplari 40 x 60 cm (tra i quali gli esemplari “Il soggetto tela...” e “Copia eseguita sulla memoria...”).
1975 Monaco di Baviera, Galerie Art in Progress, Giulio Paolini, 18 aprile - 21 maggio; un esemplare.
1975 Verona, Galleria Ferrari, Giulio Paolini, 29 novembre 1975 - 7 gennaio 1976, non ripr.; un esemplare 40 x 60 cm.
1977 Mönchengladbach, Städtisches Museum, Giulio Paolini, 3 marzo - 11 aprile, ripr.; un esemplare 40 x 60 cm.
1977 Mannheim, Mannheimer Kunstverein, Giulio Paolini, 31 luglio - 28 agosto, ripr. p. 12 n. VI; un esemplare 40 x 60 cm.
1978 Napoli, Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes, Giulio Paolini, dal 9 febbraio, senza catalogo; un esemplare 40 x 60 cm.
1980 Termoli, Galleria Civica d’Arte Moderna, Anabasi. Architettura e arte, 4 luglio - 30 settembre, ripr. p. 177.
1982 Amburgo, Raum für Kunst, Giulio Paolini, 16 agosto - 15 ottobre, citato come esposto nel ciclostilato della mostra, non ripr., riferimento nel testo di M. Kramer; esemplare “Ogni tela riproduce l’immagine di se stessa”.
1983-84 Essen, Museum Folkwang, Werke aus der Sammlung FER, 9 dicembre 1983 - 22 maggio 1984, ripr. p. 121, commento di C. Sauer p. 116 (catalogo pubblicato come Die Sammlung FER - The FER Collection); esemplare “Io non sono il quadro”.
1984 Villeurbanne, Le Nouveau Musée, Giulio Paolini, 20 gennaio - 18 marzo, vol. Images/Index ripr. p. 67; un esemplare 40 x 60 cm.
1985 Ravenna, Pinacoteca Comunale, Loggetta Lombardesca, Giulio Paolini. Tutto qui, 15 giugno - 22 settembre, citato come esposto p. 117, ripr. p. 36 n. IV, riferimento nel testo di S. Vertone p. 35; un esemplare 40 x 60 cm.
1985-86 Montréal, Musée d’art contemporain, Giulio Paolini, 7 luglio - 8 settembre, itinerante: Vancouver, Vancouver Art Gallery, 29 novembre 1985 - 19 gennaio 1986, stesso catalogo e stesso esemplare esposizione personale Villeurbanne 1984.
1986 Charleroi, Palais des Beaux-Arts, Giulio Paolini, 15 febbraio - 30 marzo, stesso catalogo e stesso esemplare esposizione personale Villeurbanne 1984.
1986 Stoccarda, Staatsgalerie Stuttgart, Giulio Paolini, 20 settembre - 2 novembre, citato come esposto vol. 4 p. 51 n. 17 (con misure errate “40 x 60 cm”), ripr. vol. 4 p. 28, riferimenti nel testo di G. Inboden vol. 1 pp. 17-18, 21; esemplare “Io non sono il quadro”.
1988-89 Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Giulio Paolini, 24 novembre 1988 - 26 febbraio 1989, citato come esposto p. 95, ripr. n. 3; esemplare “Un paradosso della metamorfosi”.
1991 Monaco di Baviera, Kunsthalle der Hypo-Kulturstiftung, Denk-Bilder. Kunst der Gegenwart 1960-1990, 13 luglio - 8 settembre, itinerante: Wuppertal, Von der Heydt-Museum, 6 ottobre - 24 novembre, ripr. p. 55; esemplare “Io non sono il quadro”.
1992 Villeneuve d’Ascq, Musée d’art moderne; Tourcoing, Musée des Beaux-Arts, Yvon Lambert collectionne, 18 gennaio - 20 aprile, cat. n. 221 p. 316 (con misure errate), ripr. p. 230; esemplari “La mano che Ingres attribuisce a Poussin”, “Copia eseguita sulla memoria dell’originale”, “Nessuno può descrivere un quadro”.
1997-99 Brema, Neues Museum Weserburg, Arte Povera. Arbeiten und Dokumente aus der Sammlung Goetz 1958 bis heute, 22 giugno - 7 settembre, itinerante: Norimberga, Kunsthalle Nürnberg, 2 ottobre - 7 dicembre; Colonia, Kölnischer Kunstverein, 14 febbraio - 26 aprile 1998; Vienna, Museum moderner Kunst Stiftung Ludwig, 19 giugno - 30 agosto 1998; Göteborg (Svezia), Konsthallen, 19 settembre - 22 novembre 1998; Monaco, Sammlung Goetz, 26 luglio - 18 dicembre 1999 (parte I), ripr. col. p. 137, scheda ragionata p. 233 (con errori nella nota e nelle esposizioni); esemplare “Ancora una volta il telaio, la tela”.
1998-99 Bologna, Galleria d’Arte Moderna, Arte italiana. Ultimi quarant’anni. Pittura aniconica, 7 novembre 1998 - 14 febbraio 1999, citato come esposto p. 300, non ripr.; esemplare “Ha significato l’assenza”.
1999 Torino, GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Giulio Paolini. Da oggi a ieri, 8 maggio - 25 luglio, citato come esposto p. 37 n. 24, non ripr.; esemplare “L’orizzonte di luce delimitato dai due piani”.
1999 Budapest, Mücsarnok Kunsthalle, Perspektíva/Perspective, 29 giugno - 22 agosto, citato come esposto s.p., non ripr.; un esemplare 40 x 60 cm.
1999 Karlsruhe, Museum für neue Kunst, Werke aus den Sammlungen FER, Froehlich, Grässlin, Weishaupt, dal 4 dicembre, senza catalogo; esemplare “Io non sono il quadro”.
2003 Magdeburgo, Kunstmuseum Kloster Unser Lieben Frauen, La Poetica dell’Arte Povera, 14 settembre - 7 dicembre, citato come esposto p. 235 n. 57, ripr. col. p. 163, riferimento nel testo di K. Kohlhoff p. 203; esemplare “Ancora una volta la tela, il telaio”.
2004 Busca (Cuneo), Collezione La Gaia, Collezione La Gaia, dal 7 giugno, senza catalogo; esemplare “Un quadro, dipinto nel 1960”.
2004-05 Los Angeles, Los Angeles County Museum, Beyond Geometry: Experiments in Form 1940s-70s, 13 giugno - 10 ottobre, itinerante: Florida, Miami Art Museum, 18 novembre 2004 - 1 maggio 2005, citato come esposto p. 222, ripr. p. 213; esemplare “Un paradosso della metamorfosi”.
2006 Bergamo, GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Giulio Paolini. Fuori programma, 6 aprile - 16 luglio, ripr. pp. 50-51 (veduta dell’opera in mostra), 55; esemplare “L’orizzonte di luce delimitato dai due piani”.
2006 Lugano, Museo Cantonale d’Arte, L’immagine del vuoto. Una linea di ricerca nell’arte in Italia 1958-2006, 7 ottobre 2006 - 7 gennaio 2007, citato come esposto p. 279 n. 91, ripr. p. 257, riferimento nel testo di E. Volpato p. 92; esemplare “L’orizzonte di luce delimitato dai due piani”.
2009 Ulm, Stadtregal Ulm, Sammlung FER Collection, dal 2 ottobre 2009, non ripr. (catalogo in forma di schede sciolte relative agli artisti in collezione); esemplare “Io non sono il quadro”.
2010 Gallarate, MAGA Museo Arte Gallarate, Cosa fa la mia anima mentre sto lavorando? Opere d'Arte Contemporanea dalla Collezione Consolandi, 13 novembre 2010 - 13 febbraio 2011, ripr. p. 46; esemplare "Affinché Flora….".
2010-11 Valencia, IVAM Institut Valencià d'Art Modern, Colección Christian Stein. Una historia del arte italiano, 7 ottobre 2010 - 23 gennaio 2011, itinerante: Lugano, Museo Cantonale d'Arte, 12 marzo - 15 maggio 2011, citato come esposto p. 347, ripr. p. 162 n. 43; esemplare "Un paradosso della metamorfosi".
2012-13 Basilea, Kunstmuseum Basel, Arte Povera. Der grosse Aufbruch, 9 settembre 2012 - 3 febbraio 2013, citato come esposto p. 132 n. 69, con ripr., riferimenti nell'intervista con I. Goetz pp. 14 e 16; esemplare "Ancora una volta il telaio e la tela".
2013 Parigi, Tornabuoni Art, Bianco Italia, 25 aprile - 20 luglio, didascalia p. 138 con indicazione errata del sottotitolo, appartenente a un esemplare non esposto, "La stessa superficie aveva 'già' una sua vita", ripr. p. 139; esemplari “Nessuno può descrivere un quadro”, "La mano che Ingres attribuisce a Poussin”, "Copia eseguita sulla memoria dell'originale".
2013-14 Roma, Palazzo delle Esposizioni, Anni 70. Arte a Roma, 17 dicembre 2013 - 2 marzo 2014, citato come esposto p. 317 (con nota esplicativa), ripr. p. 152 (veduta espositiva Roma 1973), riferimento nel testo di D. Lancioni p. 120; esemplare "Copia e simulacro di un fenomeno".
2014-15 Rivoli, Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, Intenzione manifesta. Il disegno in tutte le sue forme, 11 ottobre 2014 - 25 gennaio 2015, citato come esposto p. 281, ripr. col. p. 18; esemplare "L’orizzonte di luce delimitato dai due piani".
2015 Rovereto, MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Il sosia. Artisti e collezionisti, 29 maggio - 11 ottobre, citato come esposto p. 107, ripr. col. pp. 36, 37; esemplari “Il disegno preliminare di qualsiasi disegno” e “Il soggetto 'tela' è visibile nel suo doppio”.
2016 Milano, FM Centro per l’Arte Contemporanea, L’inarchiviabile, 7 aprile - 15 giugno, senza catalogo; esemplari “La trascrizione infinita”, “Il soggetto ‘tela’ è visibile nel suo doppio”, “Un quadro, dipinto nel 1960” e “Una domanda astratta”.
2017 Lugano, Spazio -1, Torino 1966-1973, 9 aprile - 23 luglio, citato come esposto p. 307, ripr. col. p. 275; esemplare “La trascrizione infinita”.
2017 New York, Hauser & Wirth, Arte Povera. Curated by Ingvild Goetz, 12 settembre - 28 ottobre, citato come esposto p. 261, ripr. col. pp. 112-113 e 118-119 (vedute dell’opera in mostra), 122, 249 (veduta espositiva Norimberga 1997); esemplare “Ancora una volta il telaio, la tela”.
2018-19 Torino, Museo Ettore Fico, Mastio della Cittadella e altre sedi a Biella e Vercelli, 100 % Italia. Cent’anni di capolavori, 21 settembre 2018 - 10 febbraio 2019, ripr. col. p. 609; esemplare “Un quadro, dipinto...”.
2018-19 Milano, Fondazione Carriero, Giulio Paolini. Del Bello ideale, 26 ottobre 2018 - 10 febbraio 2019, ripr. col. vol. 1 pp. 140-141 (veduta dell’opera in mostra), 167; esemplare “L’orizzonte di luce delimitato dai due piani”.
2022 Rivoli, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, allestimento della collezione, dal 30 luglio; esposto nella Sala cinese; esemplare “La trascrizione infinita”.
2023 Bruxelles, Fondation CAB, Quinquagesimum, 7 settembre - 25 novembre, ripr. col. pp. 22-23 (veduta dell’opera in mostra); esemplare “Quello che è stato...”.
2024 Seul, The Hyundai, Robilant + Voena, 800 Years of European Art, 5 giugno - 18 settembre, ripr. col. p. 114, scheda anonima p. 115; esemplare “Una prospettiva illusoria”.
2024-25 Parigi, Bourse de Commerce – Pinault Collection, Arte Povera, 9 ottobre 2024 - 20 gennaio 2025, ripr. col. p. 249 n. 11, scheda di S.M.S. Cammarata p. 250; esemplare “La trascrizione infinita”.
2024-25 Gallarate, Museo MA*GA Museo d’Arte Gallarate, Arte e Design. Design è arte, 13 ottobre 2024 - 2 marzo 2025; esemplare “L’orizzonte di luce delimitato dai due piani”.
G. Paolini, Idem, Giulio Einaudi editore, Torino 1975, p. 70, nuova edizione Electa, Milano 2023, p. 96.
N. Orengo, Giulio Paolini. Dipingere la pittura, in “Fuoricampo”, a. 1, n. 2, Torino, giugno 1973, ripr. p. 8 (veduta espositiva Roma 1973).
M. Volpi Orlandini, L’artista dell’avanguardia che piace allo storico dell’arte, in “Bolaffiarte”, a. IV, n. 31, Torino, giugno-luglio 1973, p. 84, ripr. (ripubblicato in Giulio Paolini, Università di Parma, Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Quaderno n. 30, Parma 1976, p. 84).
T. Trini, Giulio Paolini, un decennio. Parte seconda: Un disegno geometrico e la geometria di un disegno, in “Data”, a. III, n. 9, Milano, autunno 1973, p. 41, non ripr. (ripubblicato in Tommaso Trini. Mezzo secolo di arte intera. Scritti 1964-2014, a cura di L. Cerizza, Johan & Levi Editore, Milano 2016, pp. 111-112, non ripr.).
G. Paolini, Idem, Giulio Einaudi editore, Torino 1975, ripr. p. 71; nuova edizione Electa, Milano 2023, ripr. p. 97.
Giulio Paolini, Università di Parma, Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Quaderno n. 30, Parma 1976, ripr. n. 170.
Giulio Paolini. Atto unico in tre quadri, catalogo della mostra, Studio Marconi, Milano, Gabriele Mazzotta editore, Milano 1979, ripr. p. 44.
D. Elliott, Paolini’s early work: language and dialectic, in Giulio Paolini, catalogo della mostra, Stedelijk Museum, Amsterdam 1980, pp. 8-9, ripr. p. 29.
M. Wechsler, in Giulio Paolini. Werke und Schriften 1960-1980, Kunstmuseum Luzern, Lucerna 1981, s.p., ripr. n. 3.
Identité Italienne. L’art en Italie depuis 1959, a cura di G. Celant, Centre Georges Pompidou, Parigi, Centro Di, Firenze 1981, p. 432, ripr.
E. Franz, Del bello intelligibile - Die geistige Schönheit, in Giulio Paolini. Del bello
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Die Sammlung FER - The FER Collection, a cura di P. Maenz, Verlag Gerd de Vries, Colonia 1983, ripr. p. 121, commento di C. Sauer p. 116, citato nell’elenco delle opere in collezione p. 185.
Il modo italiano, catalogo della mostra, Los Angeles Institute of Contemporary Art, Los Angeles 1984, vol. 1, ripr. p. 123.
J.L. Maubant, Giulio Paolini ou le triomphe de la mélancolie, in Paolini. Melanconia ermetica, catalogo della mostra, Galerie Maeght Lelong, Parigi 1985, p. 8, ripr.
L. Busine, Les Doublures de Giulio Paolini, Edition Lebeer-Hossmann, Bruxelles 1986 (volume monografico dedicato a La Doublure; indicazioni errate sul numero e la vendita delle opere esposte a Roma nel 1973), ripr. pp. 4-5, 8, 14 (vedute espositive Roma 1973), 72-73.
L’Attico 1957-1987. 30 anni di pittura, scultura, musica, danza, performance, video, catalogo della mostra, Chiesa di San Nicolò, Spoleto, Arnoldo Mondadori - De Luca, Roma 1987, citato nella cronologia della galleria L’Attico p. 178, ripr. p. 179 (veduta espositiva Roma 1973).
Giulio Paolini. De l’atelier à l’exposition, catalogo della mostra, Musée des Beaux-Arts, Nantes 1987, ripr. p. 60.
G. Paolini, Suspense. Breve storia del vuoto in tredici stanze, Hopeful Monster editore, Firenze 1988, ripr. p. 49.
F. Poli, Note di lettura, in Id., Giulio Paolini, Lindau, Torino 1990, pp. 29, 39, ripr. n. 83 (ripubblicato in Giulio Paolini. Von heute bis gestern / Da oggi a ieri, catalogo della mostra, Neue Galerie im Landesmuseum Joanneum, Graz, Cantz Verlag, Ostfildern-Ruit 1998, pp. 47, 63).
F. Poli, Il dèmone della teatralità, in Giulio Paolini. Il “Teatro” dell’opera, catalogo della mostra, Galleria Franca Mancini, Pesaro, Agenzia Editoriale Essegi, Ravenna 1991, p. 8, non ripr.
A. Zevi, Giulio Paolini: Le repliche del naufragio / The replicas of the shipwreck, in “L’Architettura”, a. XXXVII, n. 433, Roma, novembre 1991, pp. 906-907, non ripr.
La collection Christian Stein. Un regard sur l’art italien, Le Nouveau Musée, Villeurbanne, Art Édition, Villeurbanne 1992, ripr. p. 174, scheda ragionata pp. 288-289.
A. Zevi, Three Artistic Generations in Contemporary Italy, in Three Artistic Generations in Contemporary Italy, catalogo della mostra, Tel Aviv Museum of Art, Helena Rubinstein Pavilion for Contemporary Art, Tel Aviv 1993, p. 81, non ripr.
F. Poli, Minimalismo, Arte Povera, Arte Concettuale, Editori Laterza, Bari 1995, ripr. col. p. 113.
R. Deidier, La lingua della visione: Calvino e Giulio Paolini, in Id., Le forme del tempo. Saggio su Italo Calvino, Guerini Studio, Milano 1995, p. 154, ripr. n. 6 (ripubblicato in Id., Le forme del tempo. Miti, fiabe, immagini di Italo Calvino, Sellerio editore, Palermo 2004, p. 131, ripr. n. 6).
F. Poli, Giulio Paolini, in Giulio Paolini al Palazzo della Ragione, catalogo della mostra, Salone del Palazzo della Ragione, Padova, Fabbri Editori, Milano 1995, p. 31, non ripr.
Roma in mostra 1970 1979. Materiali per la documentazione di mostre azioni performance dibattiti, a cura di D. Lancioni, Edizioni Joyce & Co., Roma 1995, cat. n. 237 p. 60, non ripr.
M. Disch, Giulio Paolini. Hors-d’œuvre, in Giulio Paolini. La voce del pittore - Scritti e interviste 1965-1995, a cura di Id., ADV Publishing House, Lugano 1995, pp. 97-98, ripr. n. 7.
Arte Povera. Arbeiten und Dokumente aus der Sammlung Goetz 1958 bis heute, Kunstverlag Ingvild Goetz, Monaco di Baviera 1997, ripr. col. p. 137, scheda ragionata p. 233 (con nota esplicativa errata e con errori nell’elenco delle esposizioni dell’opera); edizione inglese Monaco di Baviera 2001: ripr. col. p. 139, scheda ragionata p. 245.
C. Christov-Bakargiev, Arte Povera oder Der Raum der Elemente, ivi, p. 14; edizione inglese Monaco di Baviera 2001: p. 19.
Konzeptkunst in der Hamburger Kunsthalle. Die Sammlung Elisabeth und Gerhard Sohst, Hamburger Kunsthalle, Amburgo 1997, ripr. p. 16, commento di O. Westheider p. 15, scheda ragionata p. 86.
J. Meinhardt, Ende der Malerei und Malerei nach dem Ende der Malerei, Cantz Verlag, Ostfildern-Ruit 1997, ripr. p. 24.
M. Disch, L’atto espositivo. Appunti sul lavoro di Giulio Paolini, in Giulio Paolini. Von heute bis gestern / Da oggi a ieri, cit., Ostfildern-Ruit 1998, pp. 115, 117, ripr. p. 240.
R. Lachat, L’Art en Italie 1945-1995, Nouvelles éditions françaises, Parigi 1999, p. 145, non ripr.
C. Castellaneta, Il Dizionario della pittura italiana dai Primitivi ai giorni nostri, Casa Editrice Le Lettere, Firenze 2002, ripr. col. p. 77.
A. Zevi, Peripezie del dopoguerra nell’arte italiana, Giulio Einaudi editore, Torino 2005, p. 363, non ripr.
L. Busine, La Doublure, in “Dits”, a. IV, n. 7, Hornu, autunno-inverno 2006, pp. 116-117, ripr.
G. Di Genova, Storia dell’Arte Italiana del ‘900 per generazioni. Generazione Anni Quaranta, Edizioni Bora, Bologna, 2007, vol. 6.1, pp. 14, 16, ripr. n. 5 p. 14.
B. Corà, A una duna di luna nuova, in Risonanze #2. Giulio Paolini & Fabio Vacchi, catalogo della mostra, Spazio Risonanze, Auditorium Parco della Musica, Roma, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Milano) 2008, p. 46, ripr. p. 31 (veduta espositiva Roma 1973).
D. Lancioni, Giulio Paolini: percorsi in prospettiva. Note su alcune vicende romane e l’eco della sua lezione, ivi, p. 68.
L. Conte, Date e luoghi del grand tour: Giulio Paolini a Roma, ivi, p. 160.
M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 1, cat. n. 246, pp. 256-257, ripr.
V. Biasi, Architetture del bianco. Viaggio teorico-creativo attorno alle lingue del bianco, Gangemi Editore, Roma 2009, ripr. p. 111.
Collezione Christian Stein. Una storia dell'arte italiana / A History of Italian Art, IVAM Institut Valencià d'Art Modern, Valencia e Museo Cantonale d'Arte, Lugano, Mondadori Electa, Milano 2010, ripr. p. 162.
L'Attico di Fabio Sargentini 1966-1978, a cura di L.M. Barbero e F. Pola, MACRO Museo d'Arte Contemporanea Roma, Mondadori Electa, Milano 2010, ripr. p. 207 (veduta espositiva Roma 1973).
I. Splendorini, Apocryphie, tautologie et vertige de la multiplication. Se una notte d'inverno un viaggiatore et l'œuvre de Giulio Paolini, in "Italies. Revue d'études italiennes", n. 16, Aix-en-Provence, [autunno] 2012, pp. 339-340, non ripr.
P. Guérin, À propos de “Genius Loci” (Éléments pour une histoire “naturelle” de l’art) de Giulio Paolini, in Id., Exercices du regard, Édition du CEAAC, Strasburgo 2013, pp. 109, 111, ripr. col. p. 110.
Distracting Surface, catalogo della mostra, Künstlerhaus Palais Thurn und Taxis, Bregenz 2013, p. 15 (tedesco) / 43 (inglese) / 53 (italiano), ripr. col.
J. Lageira, Giulio Paolini. Ut pictura poesis, in Id., Regard oblique. Essais sur la perception, La Lettre volée, Bruxelles 2013, pp. 97, ripr. p. 96.
B. Satre, Giulio Paolini. Essere o non essere, 1994-95 (In collezione, n. 1), Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino, Corraini Edizioni, Mantova 2014, pp. 43, 45 (italiano) / 44 (inglese), ripr. col. p. 45.
J. Meinhardt, Vedere ed essere visti. Giulio Paolini e lo sguardo, in E. Franz et al., Giulio Paolini. Vedo e non vedo (In tema, n. 1), Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino, Corraini Edizioni, Mantova 2014, pp. 87 (italiano) / 88, 90 (inglese), ripr. col. p. 84.
Arte Povera Seen by Ingvild Goetz, Hauser & Wirth Publishers, New York 2017, ripr. col. pp. 112-113 e 118-119 (vedute espositive New York 2017), 122, 249 (veduta espositiva Norimberga 1997), didascalia p. 261.
F. Belloni, Giulio Paolini. Disegno geometrico, 1960 (In collezione, n. 6), Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino, Corraini Edizioni, Mantova 2019, p. 53 (italiano) / 54 (inglese), ripr. col. p. 57.
F. Tedeschi, Luoghi di transizione. Forme e immagini di “passaggio” fra arte e architettura, Editrice Morcelliana, Brescia 2020, pp. 146-148, ripr. col. n. 59 p. 147.
Paolini (I Grandi illustrati del Corriere della Sera. Arte contemporanea – I protagonisti, n. 8), a cura di F. Gualdoni, RCS MediaGroup S.p.a., Milano 2022, p. 46, ripr. col. p. 47.
F. Poli, Giulio Paolini. La vertigine ironica della visione, in Giulio Paolini. O.D.E., catalogo della mostra, Castello di Perno, Monforte d’Alba (Cuneo), Fondazione Mancini Carini, Alba 2022, p. 57, non ripr.
A. Cortellessa, I rivali invisibili. Paolini e Calvino, evoluzioni fra le cornici, ivi, p. 90, non ripr.
Une histoire intime de l’art: Yvon Lambert, une collection, une donation, un lieu, Éditions Dilecta, Parigi 2023, citato nell’elenco delle opere della donazione Yvon Lambert p. 434 (tre esemplari), non ripr.
Claudio Abate. Un progetto di Germano Celant, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Milano) 2023, p. 174 (nel testo di I. Bernardi), ripr. n. 258 p. 180 (veduta espositiva Roma 1973).
Giulio Paolini. A come Accademia, catalogo della mostra, Accademia Nazionale di San Luca, Roma, Gangemi Editore, Roma 2023, ripr. p. 139 (vedute espositive Roma 1973).
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. La storia e le collezioni, a cura di C. Christov-Bakargiev e M. Beccaria, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli, Umberto Allemandi & C., Torino 2023, vol. II, ripr. col. p. 828.
F. Poli, L’ironia è una cosa seria. Strategie dell’arte d’avanguardia e contemporanea, Johan & Levi editore, Monza 2024, p. 172, non ripr.
Scheda a cura di Maddalena Disch , 06/05/2025